Un appello al governo perché ascolti il Terzo settore, fornisca i dati sul 5 per mille e si impegni, all’interno della prossima legge di bilancio, a garantire che le preferenze degli italiani vengano rispettate davvero, evitando il tetto alle contribuzioni. E’ il senso della conferenza stampa organizzata al Senato da Vita e dal senatore Edoardo Patriarca, capogruppo del Pd nella commissione lavoro, alla quale hanno partecipato anche il direttore di Vita Stefano Arduini, il direttore del Forum Terzo settore Maurizio Mumolo, il presidente di Np Solutions Mario Consorti, il presidente della Lega del Filo d’Oro Rossano Bartoli, il direttore generale di Ail Francesco Gesualdi.
“La notizia è che nonostante il tentativo di screditare il Terzo settore, i contributi dei cittadini con il 5 per mille aumentano – ha spiegato Edoardo Patriarca – nel 2017 hanno ampiamente superato la copertura di 500 milioni di euro, prevista dai governi del centrosinistra proprio per evitare il tetto. Abbiamo quindi chiesto con un’interrogazione ai ministri delle politiche sociali e delle finanze di conoscere i dati precisi e di innalzare lo stanziamento, visto che stanno aumentando sia i cittadini che scelgono di donare che gli enti beneficiari. Il terzo settore e il volontariato sono un asse strategico del Paese, forniscono servizi imprescindibili alle famiglie e ai cittadini, destrutturarlo significa fare male agli italiani. E’ necessario completare la riforma del Terzo settore varando i decreti attuativi e rispettare in pieno le scelte degli italiani, evitando un nuovo scippo agli enti e alle associazioni”.

Segue testo interrogazione

Legislatura 18 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-01627
Atto n. 4-01627

Pubblicato il 14 maggio 2019, nella seduta n. 112

PATRIARCA , ALFIERI , ASTORRE , BELLANOVA , BITI , BOLDRINI , COLLINA , COMINCINI , CUCCA , D’ARIENZO , FARAONE , FEDELI , FERRARI , FERRAZZI , GARAVINI , GIACOBBE , IORI , LAUS , MAGORNO , MALPEZZI , MANCA , MARGIOTTA , MESSINA Assuntela , PARRINI , PINOTTI , PITTELLA , RAMPI , ROJC , SBROLLINI , STEFANO , TARICCO , VALENTE , VATTUONE , VERDUCCI – Ai Ministri del lavoro e delle politiche sociali e dell’economia e delle finanze. –

Premesso che:

il 26 marzo 2019 l’Agenzia delle entrate ha pubblicato gli elenchi per la destinazione del 5 per mille 2017 con i dati relativi alle preferenze espresse dai contribuenti nella propria dichiarazione dei redditi;

dalla consultazione degli elenchi emerge che la somma dei contributi erogati ai beneficiari risulta essere pari a 495.841.714,55 euro, vicinissima così al tetto dei 500 milioni di euro stanziati a copertura;

considerato che:

emerge che se si sommano le cifre erogate agli ammessi al beneficio del 5 per mille per il 2017 con le somme destinate agli esclusi dal beneficio la cifra corrisponde, stranamente, esattamente al tetto dei 500 milioni di euro stanziati;

non si ha al momento un quadro completo, esaustivo e puntuale degli importi che i contribuenti italiani nel 2017 hanno destinato agli enti che svolgono attività socialmente rilevanti;

l’elenco degli ammessi al beneficio del 5 per mille comprende in totale 54.276 enti, circa 3.500 in meno rispetto all’edizione 2016;

nel 2017, sempre secondo i dati dell’Agenzia delle entrate, sono 14.191.271 i contribuenti che hanno destinato a un ente il loro 5 per mille, mentre altri 2.325.702 hanno firmato per un settore, ma senza indicare il beneficiario prescelto;

confrontando i dati 2017 con quelli relativi al 2016 risulta evidente una crescita sia delle scelte espresse, sia dell’importo, pari a 4.205.407,55 euro in più, che corrisponde a uno 0,86 per cento in più;

tenuto conto che:

la legge di stabilità per il 2015 (legge n. 196 del 2014) ha stabilizzato il contributo del 5 per mille, rendendolo una fonte sicura e costante di finanziamento per gli enti no profit, fissando un tetto massimo pari a 500 milioni di euro da destinare sia per il 2015 sia per gli anni successivi;

entro il 3 agosto 2019 le attuali onlus, organizzazioni di volontariato (ODV) e associazioni di promozione sociale (APS) dovranno adeguare i propri statuti in base alle norme contenute nella riforma del terzo settore del 2018 (decreto legislativo n. 105 del 2018, e successive modificazioni), diventando così pienamente operativo il registro unico nazionale del terzo settore che ricomprenderà nella categoria degli enti del volontariato tutti gli enti del terzo settore e non più solo onlus, enti del volontariato e associazioni di promozione sociale, aumentando così notevolmente la platea dei possibili beneficiari del 5 per mille,

si chiede di sapere:

quale sia l’esatto importo che i contribuenti italiani nel 2017 hanno destinato al 5 per mille;

se i Ministri in indirizzo ritengano opportuno innalzare lo stanziamento a copertura del beneficio del 5 per mille a partire dal prossimo disegno di legge di bilancio, considerato anche il probabile aumento della platea dei beneficiari a seguito dell’entrata a regime del nuovo registro unico nazionale del terzo settore.


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