“In tema di nomine noi partiamo in Europa da una grande eredità: abbiamo espresso, fatto storico, il governatore della Bce che tanto bene ha fatto all’Italia e all’Ue, l’alto rappresentante per la politica estera e la sicurezza e il presidente del Parlamento europeo. La maggioranza parla di ottenere un commissario economico di spessore. Come intende Conte realizzare questo obiettivo, con quali alleanze? C’è una posizione negoziale del governo italiano sull’elezione del presidente della Commissione europea? Perché, se vogliamo contare in Europa e fare il bene dell’Italia allora il Premier dovrebbe parlare con i rappresentanti in Italia delle forze europeiste, cioè i Popolari, il Pse e i liberali. Noi siamo sempre disponibili a discutere quando in gioco c’è l’interesse del Paese”. Lo ha detto il senatore del Pd Gianni Pittella, intervenendo in Aula.
“L’Italia – ha proseguito Pittella – vuole contare nella definizione di una politica economica Ue nei prossimi 5 anni che non sia solo di austerità? Allora non può andare al confronto con le istituzioni europee con la minaccia di prove muscolari, sfondamento dei tetti ed eliminazione dei paletti, ma con una linea che coniughi la sanità dei conti a tre grandi obiettivi: un piano europeo per il lavoro, nuova politica per l’immigrazione, una nuova stagione in Europa dei diritti sociali e del lavoro. La strada delle minacce è una china pericolosa che rende l’Italia ininfluente ed è assai pericolosa per i nostri figli”.


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