“Sono d’accordo con l’iniziativa di stabilire un presidio permanente davanti allo stabilimento dell’IDEAL STANDARD. Ho chiesto al Ministero per lo Sviluppo Economico di poter partecipare al tavolo convocato per il 14 prossimo ma mi è stato impedito per un regolamento del 2014. Avrei voluto parlare di numeri veri che non tornano e avrei voluto difendere l’impegno e il lavoro degli operai che hanno adempiuto al loro dovere e rispettato sempre gli accordi presi fino al 2020 e che con una lettera dai toni offensivi , vengono unilateralmente disattesi. Sarò comunque fuori dal Ministero quel giorno, spero con tutti i colleghi delle istituzioni del nostro territorio. Non possiamo permettere che altre 400 persone con le rispettive famiglie perdano il loro lavoro, per un capriccio di una proprietà che vorrebbe chiudere un sito produttivo e competitivo. Affamare queste  persone con motivazioni insostenibili e con numeri falsi o discutibili è veramente grave ed inqualificabile. Questa non è terra di conquista e non é possibile fare scorrerie distruttive. Chiederò al Dott. Castano  e alla Viceministro Bellanova di mettere in campo tutte le iniziative per mantenere il sito in produzione almeno fino al 2020, come da accordi. Non vogliamo un’altra cattedrale nel deserto. Sono al fianco degli operai e delle loro famiglie non solo a parole, ma con proposte concrete che sto studiando e vagliando.Conosco la storia e i numeri di quel sito e non permetto che si pensi che siamo gente da prendere in giro”.


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