‘Faremo un approfondimento entro agosto’

Matteo Renzi ha deciso di provarci, in autunno le unioni civili dovrebbero diventare legge, anche se dentro la maggioranza e anche dentro al Pd, convivono approcci diversi. Stefano Lepri, vicepresidente (renziano) dei senatori del Pd, dice: «Bene ha fatto il presidente del Consiglio a porre in modo operativo questo tema, il Pd è pronto anche se esistono sensibilità diverse. Tutti siamo d`accordo su un punto di partenza: occorre un nuovo negozio giuridico, che riconosca le unioni civili tra persone dello stesso sesso, un negozio giuridico diverso dal matrimonio».
ll disegno di legge della sua compagna di partito Cirinnà, poi diventato testo base in Commissione Giustizia su diverse questioni ha un approccio diverso…
«Su questo tema, il Pd deve fare un ulteriore approfondimento e lo fare- meritare ce lo consentir o ai primi di settembre».
 Su una materia così nuova avete divergenze fisiologiche o profonde?
«Io – e con me altri 32 senatori che hanno sottoscritto un disegno di legge, prima firmataria Emma Fattorini – pensiamo che non debbano esserci equiparazioni automatiche al matrimonio E dunque, proprio come nel modello tedesco, escludiamo la possibilità di adottare figli. Su questo c`è accordo in tutto il Pd. C`è divergenza invece su una questione: noi pensiamo che non tutti i diritti e i doveri del matrimonio ‘tradizionale’ vadano estesi all`unione civile tra omosessuali».
E perché?
«Perché noi prevediamo una tripartizione così scandita: su alcune questioni basilari si rimanda direttamente alla disciplina del matrimonio, per il regime patrimoniale ciascun partner mantiene il proprio, in altre parole non c`è la comunione dei beni, tranne alcune eccezioni, mentre per altre materie si rimanda ad un atto successivo all`atto di registrazione».
Che significa?
 «Nel senso che prevediamo la possibilità di stipulare convenzioni, accordi tra le parti su questioni come il mantenimento della casa, la vita in comune, le questioni testamentarie, la assistenza reciproca in caso di malattia».
Non è una regolamentazione un po` barocca?
«Ma se andiamo verso ad una automatica equiparazione al matrimonio. andiamo incontro al rischio di ricorsi alla Corte Costituzionale di chi potrebbe obiettare sul fatto che chiamiamo diversamente un rapporto che è disciplinato nello stesso modo di un matrimonio».
Tutto il Pd è d`accordo che le unioni civili vengano celebrate in Comune con una cerimonia?
 «Sì, certo su questo siamo d`accordo»
E invece i vostri alleati del Nuovo Centro Destra continuano a parlare di «diritti individuali», non prevedono cerimonie: come ne uscite?
«E` proprio così. Ma questo dimostra che quello che il governo e la maggioranza stanno per assumere non è un piccolo passo, ma un passo risoluto che coinvolgerà tutto il Pd». La quadra la troverà Renzi? «Bene ha fatto a rilanciare il tema, quanto alla sintesi vedremo la modalità migliore per trovarla, se in sede di governo o in sede parlamentare».

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