Chi resta, si propone spesso di salvare solo se stesso
Speranza? «È uno di noi, non è il leader della sinistra interna al Pd». Doris Lo Moro, un passato in magistratura, oggi senatrice di credo bersaniano, ex capogruppo pd in commissione dflari costituzionali, incarico da cui si dimette alla vigilia del non voto sull`halicum in dissenso dal gruppo, replica a Roberto Speranza, capogruppo dem alla camera e leader di Area riformista. Che, dalle pagine del Corsera, ha difeso il Pd di Renzi e ha detto no a un coordinamento della sinistra, richiesto a gran voce nel corso della riunione di area, resa incandescente dalle dichiarazioni di Massimo D`Alema e dalle accuse del renziano Matteo Richetti. «Il fatto che la sinistra non abbia sinora parlato un unico linguaggio è una nostra responsabilità ed è stata la nostra debolezza», spiega Lo Moro, che rilancia: «La prima cosa da fare per la sinistra interna sarebbe uscire dalla segreteria e dal governo anche perché chi ci dovrebbe rappresentare, salvo meritevoli eccezioni, tutela solo se stesso».
Domanda. Chi è che difende solo se stesso e non il progetto della sinistra?
 Risposta.
Non faccio nomi, non sarebbe elegante.
D. Lei parla anche di eccezioni.
R.
Le posso citare gli esempi di Filippo Bubbico per il senato e Sesa Amici per la camera.
D. Resta il problema dei tanti altri che dimenticano da dove provengono.
 R.
Una volta al governo diventano diversamente renziani, non sentono più il dovere di fare da cinghia di trasmissione tra le idee dell`area e il governo.
D. Un esempio?
R.
Ho vissuto con disagio la fase di discussione delle riforme costituzionali e della legge elettorale. E stato imbarazzante vedere soggetti che avevano condiviso battaglie della sinistra lavorare per farle fallire.
D. Sarà anche un problema di personalità?
R.
Indubbiamente le personalità forti, che sono in grado di imporsi, scarseggiano. Ma poi soprattutto non c`è raccordo tra di noi, ci muoviamo in ordine sparso. Questo ha consentito, su temi delicati, a chi è al governo in rappresentanza della nostra area di aderire sul piano personale alle posizioni del premier/ segretario.
D. Il vostro capogruppo alla camera, Roberto Speranza, ha detto ieri che il coordinamento in questo momento non serve.
R.
Io e tanti altri pensiamo invece il contrario. Speranza è uno di noi, non è il leader. Esprime la sua idea, legittima, ma non la nostra. Il coordinamento serve, in assenza di un raccordo su tante importanti battaglie non siamo in grado di essere incisivi rispetto al governo.
D. Speranza ha anche detto che il Pd è l`unico cardine possibile del paese.
 R.
Lo penso anch`io. Non è detto però che il Pd e Matteo Renzi coincidano. Il Pd è anche della minoranza.
D. E le voci di scissioni per fare una cosa di sinistra fuori dal partito democratico?
R.
Ma guardi che nessuno dí noi parla di scissioni, ho anzi la sensazione che altri ne parlano proprio per spingerci fuori. Il problema è non essere irrilevanti stando dentro.
 D. Una cosa a sinistra si muove ed è il movimento di Maurizio Landini. Andrà alla manifestazione del 28 marzo?
 R.
No, sono già impegnata altrove. Ma anche potendo non sarei andata. Guardo all`area di Landini con grande rispetto, ma non è la mia strada. Noi stiamo cercando di salvare quest`esperienza, questo è il nostro partito e questo è il nostro governo. Poi anche la maggioranza deve capire che non basta far prevalere la forza dei numeri serve anche la forza delle idee.
D. Criticate tanto la maggioranza, ma poi vi allineate al momento del voto. Non temete di essere deboli anche per questo?
R.
Questo è sempre successo, un gruppo parlamentare vota unito anche quando c`è dissenso. Cosa diversa su questioni dirimenti, come jobs act e riforma costituzionale ed elettorale, su cui ci siamo fatti sentire ottenendo dei risultati, anche se parziali.
D. E come procede il coordinamento?
R.
Le polemiche hanno sommerso la discussione. Ne riparleremo a breve.
D. Ma quanti siete?
R.
Non passo il tempo a contarci, alla riunione con Bersani dopo il voto sull`Italicum eravamo in 140.
D. Chi è il potenziale coordinatore della nuova area?
R.
C`è un problema di classe dirigente, tra le nuove generazioni o le persone giuste non ci sono oppure non hanno avuto finora lo slancio giusto.
D. Pier Luigi Bersani?
R.
Non credo purtroppo che lui sia disponibile.