“Ancora strette penali, da parte del Governo Meloni, con l’incardinamento oggi del pacchetto Sicurezza in commissione giustizia della Camera. Oltre ad introdurre ulteriori reati penali, riporta l’Italia indietro di un secolo sulla condizione delle detenute madri. E’ inaccettabile la decisione di riportare le madri incinte o con bambini di età inferiore a un anno nelle carceri italiane e a rendere facoltativo il rinvio della pena, che era fino ad ora obbligatorio. Il caso di Torino lo dimostra. Neanche il Codice Rocco era arrivato a tanto. Tutto ciò riporta alla mente le scene dello straordinario film di Vittorio De Sica ‘Ieri, oggi, domani’ ambientato negli anni ‘60. Si torna indietro, e di molto, quindi, sulla normativa che negli scorsi anni ci ha portato a compiere degli importanti passi in avanti sul rispetto del ‘superiore interesse del fanciullo’. Ricordiamo l’approvazione in Parlamento della legge 62/2011, che permise alle madri con bambini di età inferiore a tre anni, in possesso di determinati requisiti, di poter accedere a forme alternative di espiazione della pena, tra questi negli istituti a custodia attenuata per madri (I.C.A.M), case famiglia protette o alla detenzione domiciliare. Da parte del Governo assistiamo a una totale assenza di sensibilità nel limitare il più possibile la presenza negli istituti penitenziari di bambini in tenera età, quale ambiente repressivo, di privazione della libertà personale non adatto all’infanzia, come anche segnalato dalle norme internazionali ed europee”, dichiara Beatrice Lorenzin vice capogruppo Pd al Senato.


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