‘Ho presentato in queste ore un’interrogazione urgente al ministro degli Esteri a proposito di uno dei tremila nostri connazionali detenuti all’estero, spesso in condizioni disumane. È questo lo stato in cui si trova da tempo Roberto Berardi. Berardi ha costituito in Guinea Equatoriale una società che si chiama Eloba Costruzioni s.a. di cui egli deteneva il 40% delle quote sociali, mentre il restante 60% era di Teodoro Obiang Nguema Mangue (detto Teodorin), figlio del Presidente della Guinea Equatoriale, Teodoro Obiang Nguema Mbasogo. Berardi è venuto a conoscenza del fatto che Teodoro Obiang Nguema Mangue era indagato negli Stati Uniti per riciclaggio di denaro mediante l’apertura di conti correnti aperti a nome della società Eloba, società a cui egli avrebbe sottratto ingentissime somme di denaro. Subito dopo una discussione con il suo socio in cui ha paventato l’intenzione di uscire dalla società, la notte del 19 gennaio 2013 Berardi è stato arrestato presso la sua abitazione in Guinea Equatoriale. Dalla sua cella Berardi è riuscito a far giungere in Italia attraverso un telefono cellulare fotografie e immagini che documentano inequivocabilmente lo stato di degrado in cui si trova e le sevizie che ha subito. Il Tg1 dispone di queste immagini e le renderà note. Per questo ho sollecitato la massima attenzione da parte del nostro ministero degli Esteri, che già da tempo segue la vicenda, in ultimo attraverso l’azione del vice ministro Pistelli, nel momento in cui l’attenzione dei media potrebbe portare a un mutamento di orientamento da parte del governo della Guinea Equatoriale. È proprio adesso che si deve sviluppare il massimo dell’iniziativa per garantire l’incolumità di Berardi e il rispetto dei suoi diritti fondamentali’.

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