‘Non ci intimoriamo per i quasi 8000 emendamenti al ddl costituzionale. L’unico risultato che i frenatori possono ottenere è quello di spostare di qualche giorno l’approvazione in prima lettura. Il traguardo è comunque già segnato’. Lo afferma il senatore dem Andrea Marcucci.
‘Anche oggi in aula ho sentito accuse assurde e strampalate al governo Renzi-sottolinea il parlamentare- purtroppo anche dai banchi del Pd. C’è chi continua ad immaginare derive della democrazia, prendendo spunto dall’elezione indiretta del Senato. Una proposta che molte altre volte è stata fatta in passato, a partire dalla Costituente. Fa riflettere l’acrimonia nei confronti degli amministratori locali e regionali, soprattutto quando viene da chi lo ha fatto per molti anni. Presidenti di Regione, consiglieri regionali e sindaci sono scelti dai cittadini e con i cittadini mantengono una necessaria stretta relazione. Si può naturalmente dissentire ma continuare ad accusare di nefandezze il proprio partito, il proprio presidente del Consiglio, in sfregio alle decisioni assunte ripetutamente dal proprio gruppo parlamentare, è francamente troppo’, conclude Marcucci.

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