Il Senato,
premesso che:
il riscaldamento globale è in atto ed è destinato ad aumentare se non verranno assunte rigorose decisioni di contrasto. Gli effetti sono sotto l’occhio di tutti: le temperature aumentano, l’andamento delle precipitazioni sta variando, sono sempre più frequenti le inondazioni, lo scioglimento dei ghiacciai avanza rapidamente con conseguente innalzamento del livello dei mari;
i mutamenti in corso riguardano anche il nostro Paese, come si è visto nelle devastazioni dell’autunno 2018, per molti versi senza precedenti, e rendono non più sufficienti le sole politiche di mitigazione, ma richiedono anche politiche di adattamento sia nei territori che nelle città;
le autorità scientifiche a livello mondiale da anni, non sufficientemente ascoltate, evidenziano con studi e report accurati la gravità della situazione e le possibili nefaste conseguenze sulla vita della popolazione mondiale;
gli accordi assunti a livello internazionale, non ultimo l’accordo di Parigi del 2015, pur importanti negli intendimenti, non hanno finora prodotto misure adeguate a livello globale per dare concreta attuazione agli impegni assunti e risultare decisivi per invertire la tendenza in atto;
rilevato che:
si stima che ci siano a disposizione solo 12 anni per evitare un ulteriore incremento dell’innalzamento della temperatura media di 1,5 gradi centigradi della terra;
l’innalzamento medio della temperatura di oltre 1,5 gradi rappresenta una grave minaccia per il futuro dell’umanità, visto che è in grado di provocare effetti negativi che colpiranno l’intera popolazione mondiale;
le carenze delle risorse idriche e la crisi dei raccolti sono solo alcuni degli effetti immediati che la crisi climatica in atto genera soprattutto in alcune zone del mondo, dove innumerevoli persone sono ridotte in carestia e spinte verso fenomeni migratori di massa, i quali, nel lungo periodo, assumono dimensioni di una portata incontrollabile;
considerato che:
le soluzioni alla crisi climatica sono possibili attraverso innovazioni e tecnologie a cominciare dalle energie rinnovabili, dalle opzioni di trasporto sostenibile, dagli edifici a zero emissioni di carbonio, dalla transizione verso un’economia circolare;
bisogna fare di più senza ulteriori rinvii e tentennamenti e l’azione deve essere rapida, decisiva e congiunta;
vi è l’obbligo collettivo e morale nei confronti delle generazioni future di fare tutto ciò che è umanamente possibile per fermare i cambiamenti climatici e per rispondere ai loro perniciosi effetti;
l’Italia, in tale processo, può assumere un ruolo guida nel mondo,
impegna il Governo a dichiarare lo stato di emergenza ambientale e climatica del Paese ed operare insieme al Parlamento per giungere ad un cambio di direzione in tutti i settori della nostra economia tali da consentire in tempi rapidi e certi, nel rispetto delle indicazioni scientifiche e degli accordi internazionali, la transizione energetica necessaria che spinga il nostro Paese verso la riduzione delle emissioni inquinanti in atmosfera e la progressiva decarbonizzazione dell’economia.


Ne Parlano