“Le rivolte degli scorsi giorni sono state sedate ma la tensione e la paura negli istituti sta diventando sempre più alta. Le preoccupazioni di contagio, le condizioni igieniche, l’impossibilità di comunicare coi familiari se non telefonicamente, stanno rendendo insostenibile per i detenuti, ma anche per agenti e operatori, la situazione. Di fronte a questa situazione gravissima le norme introdotte dal decreto “cura Italia” sono un primo passo ma certamente insufficiente.
Leggo che la Lega, innanzi tutto, pensa sia possibile risolvere questo dramma chiudendo le celle e dando le mascherine agli agenti. Purtroppo non è così. E non sono neppure sufficienti le misure, giuste, previste per sanificare le carceri, sostenere il lavoro e aumentare il numero degli agenti di custodia, creare presidi sanitari all’interno, attrezzare le carceri per consentire più contatti telefonici o via Skype con i familiari.
Deve essere chiaro a tutti che nessuno di questi problemi può essere affrontato senza intervenire sulla sovrappopolazione. Quindi piaccia o non piaccia alla Lega se non vogliamo trovarci a gestire una tragedia sanitaria e di ordine pubblico nelle carceri dobbiamo diminuire il numero di detenuti. Solo una politica irresponsabile può dedicarsi a fare polemiche e propaganda.
Da questo punto di vista il governo ha introdotto nel decreto due misure importanti ma non sufficienti. Credo che in fase di conversione del decreto vada fatto di più. Consentendo i domiciliari anche in caso di indisponibilità di braccialetti. E magari aumentando a 75 i giorni da scontare per anno, per buona condotta. Tutto questo aiuterebbe ulteriormente a decongestionare le carceri. Sono norme semplici che intervengono su leggi già esistenti ampliandone la portata. Norme di buon senso.
Non si tratta di liberare migliaia di delinquenti, come dice Salvini, ma di far scontare la pena fuori dal carcere a chi ne ha diritto in una fase emergenziale salvando delle vite”. Così Franco Mirabelli, vice presidente dei senatori del Pd e capogruppo dem in commissione Giustizia a Palazzo Madama sull’Huffington Post.


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