“L’entusiasmo con cui il presidente del Consiglio e il ministro dell’Interno stanno festeggiando la disponibilità di alcuni Paesi europei a farsi carico di una parte delle persone sbarcate ieri a Pozzallo appare francamente esagerato. In realtà non siamo di fronte a nessuna svolta storica e neppure a un fatto nuovo”. Lo scrive sull’Huffingtonpost il senatore Franco Mirabelli, vicepresidente del gruppo del Pd.
“Nel 2015 l’Unione europea – spiega Mirabelli – su pressione del governo italiano, stabilì una quota di ricollocamento obbligatoria dall’Italia negli altri Paesi UE di 35 mila immigrati. Ad oggi l’Europa non ha mantenuto interamente l’impegno, ma comunque 12.500 persone sbarcate in Italia sono state collocate in altri Paesi europei. Purtroppo le vere novità introdotte da questo governo sono altre. Con la spettacolarizzazione di ogni cosa, le lettere, gli slogan e le persone lasciate in mare per giorni si trasforma in dramma umanitario l’invasione che non c’è. L’altra novità è che con l’accordo firmato anche da Conte all’ultimo vertice europeo, si rende volontaria la ricollocazione dei migranti sbarcati in Italia, legittimando così i comportamenti di chi, come gli alleati di Salvini, i paesi di Visegrad, non hanno accettato un solo profugo. Per questo ora siamo costretti a cercare Paesi che vogliano accogliere, mentre prima potevamo almeno richiamare tutti all’obbligo internazionale. Questo non è un cambiamento da poco e temo che, alla lunga – conclude Mirabelli – farà diventare il numero certamente insufficiente di ricollocamenti un obbiettivo irraggiungibile”.


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