“L’ennesimo decreto per riportare sotto controllo il superbonus
conferma il sostanziale fallimento delle
misure decise precedentemente dal governo Meloni e il fatto che i
conti pubblici siano fuori controllo”. Lo dichiara Antonio
MISIANI, responsabile Economia nella segreteria nazionale del PD.
“Il governo Meloni è ormai in carica da diciotto mesi ma in
tutto questo tempo non è riuscito a gestire in modo ordinato ed
efficace il riordino degli incentivi per la riqualificazione
degli edifici. Il fiasco delle misure salva-conti si è ripercosso
nell’esplosione del deficit 2023, previsto al 5,3 per cento dalla
Nadef ma impennatosi al 7,2 per cento a consuntivo essenzialmente
a causa degli extra costi del superbonus. Secondo fatto: nel 2024
la situazione complessiva dei conti pubblici sta rapidamente
peggiorando rispetto alle previsioni iniziali del governo. Pesa
il trascinamento della coda del super bonus ma anche un’andamento
dell’economia più debole rispetto alle (ottimistiche) stime
dell’esecutivo e, paradossalmente, la brusca frenata
dell’inflazione, che comprime la dinamica del PIL nominale. Se a
tutto questo aggiungiamo l’entrata in vigore dall’anno prossimo
del nuovo patto di stabilità europeo, il quadro che emerge è
decisamente preoccupante. È tempo che il governo faccia i conti
con la realtà: servono scelte molto più coraggiose sia sulle
entrate – abbandonando la politica lassista sul fronte
dell’evasione fiscale – che sulle spese. Il governo Meloni ha
fatto cassa sui pensionati e sui poveri ma una vera spending
review non è mai partita. Serve, in particolare, un riordino più
coraggioso degli incentivi per l’edilizia sostenibile, evitando
scelte estemporanee come quelle che penalizzano le aree
terremotate e cambiando radicalmente prospettiva. Alcune
proposte, come quelle di passare ad un meccanismo di erogazione
diretta di spesa con un tetto annuale predeterminato, adottando
criteri più selettivi e mirati di accesso alle agevolazioni,
indicano una strada ragionevole per incentivare in modo
finanziariamente sostenibile la riqualificazione energetica e
sismica del patrimonio immobiliare”.


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