“Il provvedimento di conversione in legge del decreto legge sulla tutela del risparmio nel settore creditizio ha avuto un iter molto positivo di confronto in commissione Finanze grazie alla guida equilibrata del Presidente Marino che è anche relatore del provvedimento. Il provvedimento prevede interventi precauzionali dello Stato per sostenere la liquidità o il rafforzamento patrimoniale di banche che possono ipoteticamente trovarsi in difficoltà sulla base di stress test. Ciò consentirà di evitare che le banche finiscano in dissesto con grave danno per i risparmiatori e per le imprese e la nostra economia”. Così il senatore del Pd Claudio Moscardelli, intervenendo sul dl banche. “Sul tema liste dei creditori insolventi – spiega il parlamentare – abbiamo preferito spostare l’attenzione sui manager responsabili dell’erogazione del credito piuttosto che sui debitori. Per cui si è preferito che nella relazione periodica al Parlamento si puntasse l’attenzione sul profilo di rischio dei crediti deteriorati ai fini dell’individuazione delle responsabilità di chi ha erogato il credito e di chi non ha vigilato”. “Sulla Ryder Cup, emendamento approvato in commissione finanze è dichiarato inammissibile dal Presidente del Senato Grasso, va detto – sottolinea Moscardelli – che rispettiamo la scelta del Presidente. Nel merito le polemiche sono strumentali. Si tratta del terzo evento mondiale dello sport dopo olimpiadi e mondiali di calcio. Promuove l’Italia nel mondo con ricadute positive per investimenti , occupazione e turismo. Lo Stato avrebbe fornito la garanzia per le esposizioni per organizzare l’evento. Si può essere contro le olimpiadi , contro gli stadi di calcio e contro ogni evento sportivo ma non apparteniamo al partito del non fare nulla. Questo era il primo provvedimento utile dove inserire questo emendamento, così da poter consolidare la scelta dell’Italia come paese ospitante nel 2022. Il resto sono polemiche fuori luogo”.
Conclude Moscardelli: “Occorre comunque tenere ben presenti le sfide di fondo che le banche sono chiamate oggi ad affrontare: il recupero di un’adeguata redditività, l’ammodernamento del modello di attività, la razionalizzazione delle strutture organizzative e della presenza sul territorio, anche attraverso operazioni di aggregazione in grado di abbattere i costi e aumentare l’efficienza. Il decreto non mira a risolvere queste sfide, né avrebbe potuto farlo. Esso rappresenta tuttavia una misura fondamentale nel percorso di graduale uscita dalla crisi del nostro paese”.


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