Salvatore Margiotta è senatore pd e sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti. Interviene sull`ultima rottura interna alla maggioranza con la convinzione che però «entro un paio di mesi tutti i nodi politici vanno sciolti: il Paese ha bisogno di certezze e risposte chiare per ripartire».
Sulla questione autostrade il suo collega di dicastero, il vice ministro Giancarlo CancelIeri (M5S) ha attaccato tutti: l`Aspi perché «ricatta», e il vostro ministro Paola De Micheli (Pd) perché avrebbe tenuto nascosto un dossier sulla sua trattativa con l`Aspi stessa.
«Credo che il ministro abbia svolto un lavoro importante. Adesso il presidente del Consiglio e il governo nella sua collegialità facciano la loro parte e prendano una decisione. Non si può pensare di scaricare tutto solo sul Mit».
Ma il dossier esiste? Cancelleri sostiene che non lo abbia neppure Palazzo Chigi.
«Questo mi è molto dispiaciuto. Neppure io l`ho visto, ma in un rapporto di fiducia tra alleati di governo bisogna rispettare il fatto che ci siano documenti riservatissimi. Sono certo che a Giuseppe Conte sia arrivato».
È corretta tanta riservatezza su un tema che, dopo la sciagura del ponte di Genova, ha avuto un impatto enorme sull`opinione pubblica?
«Stiamo parlando di un dossier delicatissimo che attiene persino alle quotazioni di una grande azienda con soci internazionali ed è soggetta a oscillazioni borsistiche anche in base alle dichiarazioni del governo. Quindi ritengo che il riserbo del ministro e del presidente del Consiglio non solo sia condivisibile, ma indispensabile».
Crede che la concessione ad Autostrade per l`Italia vada mantenuta o, come chiede Cancelleri, revocata?
«Non voglio polemizzare con un collega del ministero. Si può ragionevolmente pensare una cosa o l`altra: a suo tempo i giuristi della commissione Doninelli indicarono elementi per una revoca, ma anche altri su un possibile rischio di azioni giudiziarie, e sappiamo che questo comporterebbe conseguenze».
Quindi, quale sarebbe la soluzione migliore?
«Quindi, ciò che non si può fare e che appare paradossale è che oggi una parte del M5S chieda, legittimamente per carità, di revocare la concessione a Aspi ma, allo stesso tempo, si stupisca che quella società blocchi gli investimenti. Come si può programmare di mettere denaro su un`impresa alla quale non si sa se si avrà accesso? Ecco, a volte si commettono errori di irrazionalità e irragionevolezza…».
I grillini sono contrari anche a un prestito statale per la controllata di Atlantia e vorrebbero il suo commissariamento.
«Se il governo vuole che la concessione rimanga a Aspi, è naturale che garantisca il prestito a un`azienda così importante. Se ci sarà revoca, ovviamente non ci sarà motivo di fornire garanzie pubbliche. Sull`ipotesi commissariamento, sono contrario all`eccesso di invasione dello Stato nelle aziende private. Per avere un commissario o ci deve essere fallimento, oppure lo Stato entra nell`Aspi e giustamente ne rivendica la guida. Altrimenti si capovolgerebbe lo stato di diritto per le imprese private. Ma non siamo mica un`economia di stampo sovietico».


Ne Parlano