«Hanno supplicato Nello Musumeci. Hanno ricevuto un no. Ora, dopo averci insultati, vengono da noi. Mi viene da rispondere con il “vaffa” di Beppe Grillo». Il giorno dopo l`apertura di credito da parte del grillino Giancarlo Cancelleri, il segretario regionale del Pd Davide Faraone chiude la porta alle collaborazioni: «I grillini sostengono un governo inqualificabile sui diritti umani e assistenzialista sull`economia. Sono lontani anni luce da noi».
L`opposizione a Musumeci, però, forse può unirvi.
«Noi faremo la nostra opposizione al governo Musumeci, che è ancora peggiore di quello di Crocetta».
Crocetta era del Pd, alcuni assessori-chiave erano vicini a lei.
«Sanno tutti come la penso su quell`esperienza. Era difficile peggiorare. Musumeci l`ha fatto. Ma questo non vuol dire che dobbiamo collaborare con M5S».
Eppure il dibattito nazionale va verso la possibilità di un riavvicinamento.
«Non c`è nessun riavvicinamento. Io sto dentro una posizione espressa da tutti i candidati al congresso, la linea di Zingaretti che inizialmente inaugurò Renzi».
E lei lo sta interpretando battendo molto sul tema migranti. Sul quale, però, Renzi stesso ha ammesso che il Pd ha avuto delle colpe. Dovreste partire dall`autocritica?
«Ieri c`era un governo che gestiva i rapporti con l`Europa e col Nord Africa. Oggi ce n`è uno che ha litigato con tutti i Paesi del Nord Africa e sta zitto rispetto all`Ungheria di Orban, che non accetta ricollocazioni di migranti ma prende i fondi comunitari. Soprattutto c`è un governo che tiene accesa la luce sull`immigrazione, su un`emergenza ong che non esiste, per non far vedere che non sanno cosa fare con i nostri giovani che vanno via. I migranti sono un`arma di distrazione di massa. E noi dobbiamo essere opposizione dura, unita e forte».
A proposito di unità: sabato dovrebbe arrivare la pronuncia sul ricorso contro la sua elezione. In questi giorni sono filtrati diversi retroscena: le sarebbe stato offerto un incarico nazionale in cambio di un passo indietro. È disposto a farlo?
«A me di tutto ciò che riguarda i ricorsi interessa pochissimo. Sono impegnato a rilanciare un partito in crisi».
Come ha intenzione di rilanciarlo?
«Sto girando per la Sicilia mostrando le discariche, i siti archeologici abbandonati. Sto lottando contro i governi nazionali e regionali: sono pericolosissimi e scadenti».
Basta questo?
«Dobbiamo stare fra la gente. Io non giro per fare un tour: incontro ambientalisti, persone che perdono il lavoro, imprenditori, non per un capriccio, ma perché credo che sia questo che deve fare il partito. Dobbiamo preoccuparci meno del nostro ombelico e stare per strada. Anche sfidando chi ci insulta. C`è una cosa che non mi va giù».
Quale?
«Qualcuno ha fatto filtrare quei retroscena divisivi in cui io e un nostro circolo ricevevamo le minacce degli squadristi. Bisogna stare uniti: su questo non si scherza».
E l`azione all`Ars va bene?
«Dobbiamo essere radicali all`opposizione, ma capaci di proporre riforme come è successo sul diritto allo studio. Scontiamo tensioni post congressuali che dobbiamo superare».
Anche con le dimissioni del capogruppo Giuseppe Lupo invocate dal suo vicesegretario, Antonio Rubino?
«Io lavoro per l`unità. Ci sono tante cose contro cui combattere, anche questa secessione mascherata che la Lega presenta sotto forma di regionalismo differenziato. I giochetti divisivi sono pericolosi».


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