“Noi misureremo la nostra forza dopo le elezioni e la scelta del presidente incaricato spetterà al capo dello Stato: abbiamo più personalità in grado di assumere questo incarico e Gentiloni è una di queste, perché ha dato ottima prova, ha traghettato il paese verso la crescita, senza fibrillazioni, con equilibrio e serietà. Mi spiace non aver fatto di più per il mezzogiorno e per l’occupazione giovanile: due temi su cui abbiamo lavorato molto, con sgravi per le nuove assunzioni e misure per il sud. Ma se avessimo avuto una prospettiva più lunga avremmo potuto fare di più L’altro mio cruccio è lo ius soli ma con più di 50 mila emendamenti sarebbe impossibile approvarlo senza fiducia. E le condizioni politiche per andare avanti non ci sono più. Il rischio sarebbe esporre le istituzioni e il governo ad una situazione di difficoltà. Siamo in piena campagna elettorale, la direzione di Ap ci mostra un quadro di ulteriore frammentazione. E la creazione di Liberi e Uguali ha privato il governo dell’autosufficienza con cui siamo partiti al Senato. Le condizioni sono troppo difficili per tirare avanti un’esperienza che ha concluso il suo corso. Credo sia saggio votare presto. La mia anima di sinistra è stata soddisfatta: misure sulla povertà, per i minori non accompagnati, per il mezzogiorno, quella sulle pensioni che riguarda i lavori usuranti. Continuando con le leggi sulle unioni civili e sul biotestamento. E abbiamo portato a conclusione norme e riforme importanti avviate dal governo Renzi. Gentiloni ha trovato la cifra giusta, in un momento di difficoltà del paese, per il suo governo, oltre che per il suo agire personale: misura, equilibrio, serietà, mai aggressivo e mai sopra le righe, competenza e affidabilità. Con questo low profile così rasserenante per un paese squassato». Così Anna Finocchiaro, ministra per i rapporti con il Parlamento, ion una intervista a La Stampa, parla del governo Gentiloni.


Ne Parlano