Il Senatore Leonardo Grimani ha preso parte nei giorni scorsi ad un confronto politico sul tema: “Il Governo gialloverde: cosa ne pensate?”. L’evento si è svolto in piazzetta Suor Maria Vincenti a Santa Restituta di Avigliano Umbro (TR), nell’ambito della rassegna Santa Restituta Festival. Allo stesso tavolo, moderato dal conduttore ed autore Rai Antonio Fugazzotto, gli onorevoli Virginio Caparvi (Lega) e Tiziano Ciprini (M5S) per il Governo; Raffaele Nevi (Forza Italia) insieme all’assessore comunale di Terni Marco Celestino Cecconi (Fratelli d’Italia), delegato dall’onorevole Fabio Rampelli, per l’opposizione.
Diversi i temi in discussione.
Il primo era “L’Italia è un paese razzista?”, con particolare riferimento anche alla situazione degli sbarchi ed agli episodi relativi ad aggressioni riportate dalla cronaca in questi giorni. Ecco la risposta dell’onorevole Grimani:
“La questione immigrazione riguarda solo gli ultimi governi, ma fa riferimento a fenomeni migratori che vanno avanti da un decennio soprattutto per alcune zone: l’Italia ha avuto più problemi per via della sua collocazione geografica. Dobbiamo rifuggire da soluzioni semplicistiche che ci sono state negli ultimi tempi in questo paese: il problema dell’immigrazione non avrà soluzioni se non sarà affrontato a livello europeo, anche con momenti di durezza quando è necessario, perchè non è giusto che alcuni paesi voltino le spalle all’Italia. Ma è chiaro che non possiamo ribaltare la situazione alleandoci con i Paesi del Blocco di Visegrad che non vogliono collaborare nell’accoglienza: strizzare l’occhio a loro come fa il ministro Salvini non aiuta a risolvere il problema, sono questi paesi il problema.
L’Italia non è un paese razzista ma alcuni atteggiamenti che sono stati proposti possono indebolire la tenuta dell’opinione pubblica. Il Ministro dell’Interno non è solo un riolo di governo, è il responsabile della sicurezza nazionale: lo è per me e per tutti quanti. Quando si ricopre questo ruolo ci si dovrebbe svestire della casacca politica ed invece mi pare che lui continui nell’essere contemporaneamente uomo di Governo e uomo che aizza le folle è molto pericoloso”.
Sul tema della gestione degli sbarchi e della Ong sottolinea: “Ricordo bene quando il precedente ministro dell’Interno riunì le varie espressioni della Libia, perchè capì che doveva essrere quello il metodo di azione per cercare di capire come diminuire i flussi: sono quelle le politiche da attuare. E anche sulle ONG fu Minniti a creare il codice di autoregolamentazione al quale alcune decisero di non aderire ed aprì il confronto con quelle Ong che non svolgevano adeguatamente il loro compito”.
Secondo tema, il Decreto Dignità ed il programma economico del Governo: “Le prossime settimane – dice l’onorevole Grimani – saranno decisive per capire se il Decreto dignità ed i suoi provvedimenti, come anche la flat tax, la riforma della fornero ed il reddito di cittadinanza potranno trovare attuazione o meno. A me sembra che per finanziare un programma di quel tipo ci vogliono almeno 20 miliardi solo per partire, senza contare che c’è da trovare i 14 miliardi per disinnescare la clausola di salvaguardia dell’Iva e quindi evitare che aumenti a Gennaio 2019. Quello che è stato fatto sinora sono dei palliativi, il taglio dei vitalizi fa risparmiare una cifra risibile e fra l’altro riguarda i senatori di prima legislatura come tutti a questo tavolo, meno la Ciprini e meno anche i vari Di Maio e Fico, i quali alla scadenza 4 anni 6 mesi e 1 giorno un piccolo vitalizio lo prenderanno. Credo che i nodi verranno al pettine e bisognerà dire che non ci sono le condizioni economiche per finanziare quel programma”.
Terzo tema: le grandi opere Tap, Tav e Ilva: “Ho sentito – dice Grimani – che Governo vuole mettere in campo 50 milardi per gli investimenti e queste sono buone notizie, perché gli investimenti generano crescita del Pil e di posti di lavoro. Credo che su questo si dovrà andare spediti: la Tav e la Tap rappresentano grandi possibilità: non possiamo bloccare il paese perchè all’interno delle grandi opere si annida la costruzione. Un paese non si deve arrendere a questo, deve affrontarlo con tutti gli strumenti possibili ma andare avanti. Oltretutto fermare quelle opere comporterebbe grandi penali.
Infine si sofferma sul piano periferie: “Noi abbiamo votato contro il Milleproroghe, che però è passato col voto della maggioranza ed invece tutti noi senatori, di tutti i partiti, abbiamo votato a favore del differimento al 2020 del piano periferie. Abbiamo fatto un grave errore, credo che la politica debba ammettere i propri sbagli: spero che alla Camera si possa porre rimedio e cancellare quella norma perché sono investimenti cruciali per le città. Noi tutti parlamentari umbri impegniamoci su questo”.


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