Il giorno dopo la manifestazione del Pd a Piazza del Popolo, si è scatenata la solita ridda di fake news e derisioni assortite contro militanti, elettori ed esponenti del partito. Sul web sono state pubblicate foto, evidentemente false, di una piazza semi vuota a certificare la presenza dei “quattro gatti” evocati in tono sprezzante dal ministro della Propaganda Matteo Salvini. Per l’opinione pubblica che sostiene il governo, il Pd si sarebbe dovuto estinguere già da un pezzo ed è, dunque, inaccettabile il solo pensiero che sia ancora capace di mobilitare i cittadini, riempiendo addirittura una piazza.
In questo misero panorama, mentre i giornali riportano il cinico rammarico di Rocco Casalino perché la tragedia di Genova gli aveva fatto saltare il ferragosto, si inseriscono le parole di tal Cosimo Ettorre, un consigliere grillino di Moncalieri, che ha paragonato i sostenitori del Pd che hanno partecipato alla manifestazione ad anziani affetti da diabete, demenza senile o Alzheimer.
Come se la malattia o la vecchiaia fossero una colpa o un disvalore. Ma non erano cavalieri senza macchia e senza paura pronti a difendere i più deboli? In qualche anno si sono trasformati in quei bulletti che si fanno forti della loro popolarità o arroganza, per colpire i più deboli. Una parabola davvero triste, non c’è che dire.
A corredo di queste infime, meschine e sciatte considerazioni, il prode consigliere pentastellato (che ha dato voce a un coro di disprezzi diffuso sulla rete) ha pubblicato alcune foto di manifestanti necessarie a rafforzare la sua idea. Un’idea che suona più o meno così: il Pd non è vincente perché rappresenta solo dei vecchi malati.
Già, al netto di una prima e banale considerazione sulla capacità di rappresentare degnamente un’amministrazione e i cittadini (tutti), mi domando se per gli esponenti del M5S, i più anziani siano solo elettori “spremi-consenso” e niente più.
Cittadini da raggirare con promesse elettorali più o meno realizzabili e non persone da considerarsi nella loro interezza di vita. E mi domando anche se per questa nuova classe dirigente il cambiamento coincida con il disprezzo per tutti quelli che esprimono alterità, diversità o fragilità.
Quel “prima” gli Italiani sta relegando dunque a un “dopo” non solo gli immigrati, ma anche anziani, malati, persone con disabilità, donne, considerati come cittadini di serie b, da usare solo quando si tratta di costruire qualche slide propagandistica per il web o per annunciare l’istituzione di un nuovo ministero. Insomma, bandierine.


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