Senatore Andrea Marcucci, i 5 Stelle hanno bloccato la regolarizzazione dei migranti…
«La vita di una maggioranza e di una coalizione così composita e con provenienze culturali e politiche così diverse è complicata e ha necessità di grande lavoro e di senso di responsabilità e soprattutto di grande capacità di mediazione. Certe volte evidentemente si fa un po` più fatica: la vicenda della regolarizzazione è uno di questi casi. Secondo me il punto di equilibrio trovato è ragionevole per la dignità del lavoro, per le esigenze economiche, il senso di giustizia sociale e anche per la tenuta delle istituzioni, quindi sinceramente ho difficoltà a comprendere questo altolà dei 5 Stelle».
Voi del Pd fate i responsabili ma qualche osservatore sostiene che siate succubi dei grillini.
«Siamo coscienti del ruolo che abbiamo in questo quadro: lo portiamo avanti con dignità non perdendo mai di vista l`interesse generale. Oggi l`Italia ha bisogno di un governo e questo è il governo possibile se non si impantana nei diktat».
Sembra una maggioranza sull`orlo di una crisi di nervi.
«Secondo me il governo Conte ha dato buona prova di sé, in particolare nell`emergenza sanitaria. Per certi versi, il prossimo passaggio del decreto Rilancio sarà determinante. Sarà la più grande legge di bilancio nella storia recente del Paese e noi questo onere lo portiamo avanti con determinazione, senza arrenderci, sapendo che questo è quello che ci chiede il Paese».
Si, ma i 5 Stelle hanno tentato di dettarvi la linea anche sulle regolarizzazioni.
«Ci sono delle impuntature da parte di tutti, M5S, Iv, Leu, qualche volta anche da parte nostra. Ogni volta bisogna cercare di mediare per trovare una soluzione, però è questo quello che va fatto, non ci sono alternative se si vuole andare avanti».
C`è chi pensa che l`alternativa sia il governo Draghi.
«Non è giusto ipotizzare scenari che non esistono. Bisogna, nel miglior modo possibile, riuscire a portare avanti l`azione di governo e far si che sia incisiva e risponda ai problemi che abbiamo di fronte».
Tornando al potere di veto dei 5 Stelle…
«Io sono tra quelli che non si arrendono: lo dobbiamo all`Italia. E quindi sui migranti, sull`agricoltura così come sull`Europa e sul Mes noi siamo determinati».
Ma visto l`atteggiamento del M55 vi è sorto il dubbio di governare con la destra?
«Io ho provato a fare una disamina dei 5 Stelle all`epoca del loro enorme successo elettorale, poi però mi sono arreso. Nell`esperienza di governo, tra i grillini, ho trovato anche persone valide, disponibili e ragionevoli, ma ogni tanto prevale la logica della bandierina che va superata. Però, ribadisco, non è un fenomeno ascrivibile solo a loro. A turno capita a tutti nella maggioranza. Eppoi non mi sembra che questo governo abbia una matrice di destra, ma deve cercare di essere più riformista».
Pure lei però ha criticato questo governo perché ha bypassato il Parlamento.
«Il governo si è assunto un ruolo che è andato al di là della normale dinamica di un esecutivo, con tanti Dpcm e tanti decreti legge. Bisognerà tornare alla normalità».
Ossia?
«La normalità delle regole di una democrazia parlamentare. E a questo proposito voglio dire che il decreto Rilancia Italia comunque non è immodificabile. Io sono convinto che il Parlamento abbia non solo il diritto ma anche il dovere di analizzare ogni singoli articolo – e sono tanti ogni singolo intervento, e di dare il proprio contributo, compreso quello, se sarà necessario, di modificarlo. Il Parlamento ha avuto un ruolo perché ha contribuito a far nascere questo governo, con l`uso dei Dpcm questo rapporto si è complicato, e ora è finalmente giunto il momento di tornare alla normalità della democrazia parlamentare. Guai a non farlo».


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