Andrea Marcucci, presidente dei senatori del Pd, dopo il voto di Rousseau si va verso un`alleanza organica con il M5S. Eppure restano gli insulti, le cause legali…
«Io non penso che siamo davanti a uno scenario di questo tipo. Alla fine la consultazione su Rousseau ha solo fatto cadere un veto. La giusta caduta di un veto non significa automaticamente il via libera a una alleanza strutturale tra Pd e 5 Stelle. Quanto alle querele, le posso dire che io continuerò a contrastare gli haters anche legalmente, di qualsiasi partito siano. Ci sono accuse infamanti che sono state fatte al Pd, che difficilmente si possono archiviare. O meglio per farlo, prima qualcuno dovrebbe ammettere se non altro di avere sbagliato».
Però siete da un anno al governo con i 5S. Se questa alleanza diventasse strutturale cosa succederebbe?
«Beh se questo fosse l`esito finale della collaborazione tra Pd e 5 stelle, penso che il Pd dovrebbe chiederlo a militanti ed elettori. Credo che Zingaretti per primo sappia di aver vinto un congresso in un quadro politico opposto».
Lei sosterrebbe Virginia Raggi?
«Il mio giudizio sulla sindaca di Roma non è cambiato e resta molto duro. Non credo proprio che a Roma ci siano le condizioni per sostenere Virginia Raggi o come sento dire di un candidato Pd debole, per convergere al secondo turno. Il Pd a Roma deve trovare un candidato forte. Punto».
Anche Luigi Di Maio ha cambiato atteggiamento e spinge per un`asse con voi.
«In politica i rapporti possono mutare, a seconda del contesto in cui si opera. In questo ultimo anno, il confronto con il ministro Di Maio è stato in gran parte positivo e questo indubbiamente influenza positivamente i rapporti tra alleati di governo».
A questo punto proverete a trovare un candidato comune nelle Marche?
«Non so come finirà nelle Marche. Certo noto che mancano poche ore alla consegna delle liste. Vede, io sono di vecchia scuola: penso che le alleanze nei territori possano nascere solo su basi concrete e non su input di Roma. In Toscana, il nostro candidato si chiama Eugenio Giani mentre i 5 Stelle hanno, legittimamente, una loro candidata. Gli elettori toscani decideranno quale proposta per il futuro sia più credibile».
Se le regionali bocciassero l`alleanza Pd-M5S in Liguria, il governo rischierebbe?
«Ho detto dall`inizio, anche rispondendo a Bettini, che l`esito delle urne a Bari o a Genova, non potrà determinare quello che avverrà a Roma. Si chiamano elezioni regionali, non elezioni politiche anticipate».
Conte sarà il candidato premier del centrosinistra del futuro?
«Conte andrà avanti solo facendo le cose. Mi limito ad osservare che se dopo le regionali, si troverà un accordo tra alleati sul proporzionale, il premier verrebbe deciso dopo il voto, non prima. Il proporzionale dal mio punto di vista non è il massimo, ma questo dice la realtà».


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