Senatore Andrea Marcucci, Giorgio Gori ha proposto di dare una nuova leadership al Pd… È un tabù affrontare questo tema?
«Non è un tabù e non esiste lesa maestà perché noi siamo un partito dove ognuno può dare il proprio contributo di idee e proposte, ma oggi vengono prima alcune cose».
Ossia?
«Abbiamo un momento molto difficile per il Paese, perciò abbiamo la priorità di usare al meglio i contributi europei, di mantenere i livelli occupazionali, di salvare la filiera economica del nostro Paese, di far vivere il turismo. Tutti dobbiamo essere impegnati su questi fronti».
Gori pone però un altro problema, ma voi di Base riformista, pur essendo della sua stessa componente del Pd non lo seguite.
«Base riformista ha creato le condizioni per avere un partito con una gestione unitaria. Abbiamo un segretario, che personalmente non ho votato, che oggi però insieme a tutta Base riformista supporto perché abbiamo bisogno di spingere il governo ad un`azione incisiva perché non ci possiamo permettere di sbagliare».
Spingere il governo come?
«Esercitando anche il diritto di critica nei confronti di Conte per tenere la barra dritta e correggere il tiro qualora serva, come abbiamo fatto per gli Stati generali».
Dunque no a Gori, senza se e senza ma?
«Ora non è il momento di parlare di leadership ma di impegnarsi per ìl Paese. Detto questo, apprezzo molto il sindaco Gori, lo reputo capace di amministrare bene la sua comunità e di esprimere idee innovative e utili per il Partito democratico ma, ripeto, ora non è ancora il momento giusto per mettere in discussione la leadership».
Tradotto: Stefano Bonaccini non passerà.Cioè non appoggereste mai un`eventuale candidatura del governatore dell`Emilia-Romagna alla segreteria del Pd.
«Io non credo che sia sbagliato pensare al futuro del Pd, credo che se ne possa ragionare, in modo laico. Peraltro ricordo comunque che il tema del congresso fu posto per primo dallo stesso segretario e poi da Bettini. Il nostro partito ha risorse importanti che vengono dai territori: senz`altro Bonaccini, poi i nostri sindaci, tra i quali inserisco Nardella ed ovviamente anche l`amico Gori. Però oggi pensiamo a stare tutti uniti per l`Italia».
Uniti per il rinvio. È l`accusa che viene fatta a questo governo, quella di rinviare i dossier scottanti e i problemi: Mes, Alitalia, ex Ilva, Autostrade…
«Non è vero che questo è il governo del rinvio. Abbiano trovato risorse impensabili fino a qualche tempo fa, e siamo impegnati a far uscire l`Italia dalla crisi».
Quindi secondo lei va tutto bene, non c`è proprio nessun problema?
«Per carità, non voglio essere frainteso: si può e si deve fare di più, su alcuni temi dobbiamo essere più incisivi E risolutivi, questo è indubbio. E voglio essere franco: di errori ne abbiamo fatti. Però per le grandi sfide che abbiamo di fronte ci vogliono i tempi necessari, non si può andar di fretta. Ciò detto, noi del Partito democratico non rinunceremo alla nostra azione di pungolo e di stimolo nei confronti del governo Conte, tanto più che ormai l`opposizione di Matteo Salvini e Giorgia Meloni non svolge più questo ruolo».


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