“Sono diventata dirigente del principale partito della sinistra italiana quando si decise di aprire una fase costituente delle forze progressiste. Allora quel partito si innervò di una nuova classe dirigente che veniva dall’associazionismo, dal cattolicesimo democratico, dall’ambientalismo. Per questo credo che l’intuizione di Nicola Zingaretti sia giusta. È arrivato il momento che il Pd si faccia soggetto attivo del cambiamento, si apra a ciò che si muove anche fuori dalla politica dei partiti, diventi attrattivo per tutti quelli che chiedono un vero rinnovamento. Il tema allora non credo sia lo ‘scioglimento del PD’ ma come saremo in grado di essere il motore di questo cambiamento, se sia necessario aprire una nuova fase costituente in cui, inverando, pur in un sistema politico che vira al proporzionale, la sua vocazione maggioritaria, il nostro partito non debba pensare a qualcosa di più grande e aperto. L’intuizione di Zingaretti è opportuna: sta a noi ora decidere quale sia il modo, se sia più utile e appropriato un congresso o l’apertura di un confronto ampio che parli a tutto il fronte riformista e democratico”. Così la senatrice del Pd Roberta Pinotti.


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