Con un’iniziativa promossa dalla senatrice del Pd Valeria Fedeli, capogruppo dem nella commissione Diritti umani, è stato proiettato in anteprima al Senato il docu-film “Clandestine. L’Altra Italia dell’arte” di Maria Paola Orlandini, un ritratto di otto artiste in alcuni casi di fama mondiale, che in Italia sono purtroppo clandestine “costrette a compiere scelte e a scalare vette per ottenere quello che spetta loro”. Il docu-film, realizzato con il contributo del Dipartimento delle Pari Opportunità, fa parte appunto del progetto didattico-formativo “Clandestine”, che ha l’obiettivo di contrastare una cultura basata su modelli stereotipati dei ruoli femminili e maschili. Al convegno hanno partecipato la senatrice Valeria Fedeli, la ministra della Famiglia e Pari opportunità Elena Bonetti, la viceministra dell’Istruzione Anna Ascani, la sottosegretaria del Mibact Lorenza Bonaccorsi, la vicepresidente del Senato Anna Rossomando e la presidente della commissione contro il femminicidio Valeria Valente, oltre all’ideatrice del docufilm, al capofila del progetto e Presidente dell’associazione Controchiave Guido Rossi, il regista Christian Angeli e le otto artiste protagoniste del docu-film Isabella Botti, Cristina Crespo, Raffaella Formenti, Marcella Frangipane, Rosaria Lo Russo, Alice Pasquini, Agnese Purgatorio, Bianca Tosatti. Il tutto si è svolto alla presenza delle studentesse e degli studenti di tre diversi istituti italiani che hanno partecipato al progetto risultato tra i vincitori di un bando del 2017 del Dipartimento Pari Opportunità. Il docu-film è un racconto del mondo dell’arte declinato al femminile e testimonia la ricerca di nuovi linguaggi espressivi che possano combattere proprio gli stereotipi e i pregiudizi che rendono le donne appunto “Clandestine”. Il docu-film sarà utilizzato in scuole di Roma, Lastra a Signa (Fi), Campobasso e Montefalcone quale strumento didattico, insieme ai laboratori di “formazione sentimentale” che utilizzano l’espressione della creatività come strumento per lo sviluppo della piena consapevolezza di sé e delle proprie capacità quali prerequisiti contro la violenza di genere.


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