Anna Rossomando, perché Paolo Furia?
«E` un giovane preparato e appassionato e io credo che possa essere lui a cominciare a cambiare il Pd piemontese. Perché mi piacciono le parole che ha usato, ” si deve rigenerare e non rottamare”. Oggi il Pd è la principale forza che può fermare l`avanzata delle destre sovraniste, ma per farlo è fondamentale voltare pagina. Si può iniziare dal Piemonte».
Il futuro segretario non avrà un ruolo facile con la sfida improba delle regionali alle porte. Furia ha le caratteristiche aer assumere auesto ruolo?
«Ha esercitato il ruolo di dirigente e ha anche una esperienza amministrativa. Inoltre rappresenta le pluralità della nostra regione. Non è un torinese: un valore aggiunto in questo caso e anche ciò che avevamo richiesto sin dall`inizio. E` una persona con capacità perchè ha molto chiaro quali sono i nodi strategici e come e quanto bisogna riconnettersi alle diverse realtà associative. Sia a quelle tradizionali sia ai nuovi luoghi di aggregazione, luoghi con i quali il Pd aveva smesso di dialogare. La sua è strategia, non tattica».
Queste primarie si potevano evitare?
«Certamente, se si fosse colta la richiesta di una candidatura unitaria per concentrarsi immediatamente sulla campagna elettorale. Invece qualcuno ha ritenuto di non seguire questo
percorso e una parte della maggioranza ha espresso la candidatura di Mauro Marino. Un tipo di proposta calata dall`alto che rappresenta una linea difensiva e di arroccamento».
Paolo Furia- Sergio Chiamparino. Un binomio che può rivelarsi efficace?
«Paolo è una persona che vive in prima persona le contraddizioni del lavoro e sa perfettamente qual è il gap fra i diversi territori. Ritiene che il problema delle infrastrutture sia centrale ma è consapevole che non c`è soltanto la tav. E poi è una candidatura che viene dal basso».
Non è la candidatura della minoranza del partito?
«No, non lo è. Sarebbe riduttivo. A sostegno di Paolo Furia si sono mosse diverse anime del partito e ovunque è stato accolto con grande entusiasmo. Non era scontato. Parla
un linguaggio che riaccende l`entusiasmo. E non solo perchè è giovane».
Quale sarà l`affluenza?
«Spero moltissime perché abbiamo bisogno di coinvolgere il numero più ampio di persone».


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