“Sembrava tutto semplice, e quando mettevamo in evidenza delle difficoltà ci dileggiavano. Oggi, il tanto sbandierato progetto del tribunale Pedemontano, proposto dai colleghi gialloverdi, seguito e monitorato, a dir loro con tanto di selfie e rassicurazioni, ha trovato uno stop nel Ministro Bonafede.
Il Tribunale non riapre e si istituirà un “Ufficio di prossimità”.
Se condivido che il Ministro della Giustizia applichi una razionalizzazione delle spese sulla base dei criteri dell’efficienza e del buon funzionamento, al fine di non creare ulteriori sprechi né disagi ai cittadini, non sono d’accordo sulle scelte per Bassano.
Le scelte di razionalizzazione del sistema Giudiziario, giuste nell’obiettivo generale, hanno bisogno di un adeguamento concreto.
Le riforme si fanno sulla carta, ma poi si devono aggiustare ed adattare sul territorio.
Immaginavo che Zaia con il suo Governo amico e con un Ministro vicentino che conosce il mestiere di Avvocato, avrebbero riaperto la questione.
Su questo tema ero e rimango disponibile a collaborare. Quello che non si è riuscito a fare ancora, si potrebbe ottenere lavorando insieme.
Sul Tribunale di Bassano dobbiamo ancora tenere duro.
Quando il Ministro Alfonso Bonafede al question time alla camera ha spiegato il suo progetto “di istituire gli uffici di prossimità”, ha dato l’impressione di avere una idea parziale dei problemi della giustizia.
Questi uffici, per sua stessa ammissione, hanno lo scopo di informare i cittadini relativamente ai procedimenti giudiziari, inviare atti telematici, ritirare comunicazioni e notificazioni, ricevere consulenze e aiuto nei contenti della volontaria giurisdizione così da ridurre la distanza tra il cittadino e la giustizia stessa.
C’è anche da dire che poi questi uffici devono essere individuati, cercati, pagati. E qui entrano in ballo gli enti locali, Regioni e Comuni, ed il rischio, mica tanto ipotetico, è che i costi di questa riorganizzazione ricadano proprio sugli enti locali.
Bene, l’informatica può e deve aiutare molto. Gli avvocati ed in parte anche i cittadini se ne possono avvalere per ottenere più velocemente atti ed informazioni. Ma questi uffici non possono certo sostituire le aule dei Tribunali.
Questi “uffici di prossimità proposti” non danno una efficace risposta alla città.
A volte sembra che i 5 stelle alla mattina, facendosi la doccia, scoprano l’acqua calda. Continuano a ripetere dei mantra che non risolvono i problemi.
Io rimango dell’idea che non conti solo la dimensione geografica delle zone servite, quanto il numero delle attività che nel territorio si sviluppano che sono sicuramente proporzionali alle “liti legali”.
Bassano ha bisogno di una risposta concreta proprio a fronte di una economia sviluppatissima che inevitabilmente vede in un Tribunale efficiente la risposta agli interrogativi legali che nella vita ogni tanto – spesso – affiorano.
Quindi la questione del Tribunale Nuovo di Bassano rimane irrisolta con tutta la sua attualità”.
Daniela Sbrollini


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