«Siamo a un passo dall’approvazione della manovra al Senato», dice il relatore Dario Stefàno del Pd. Sì, ma col voto di fiducia sul maxi emendamento del governo. E la Camera protesta perché non potrà fare modifiche. «Ci siamo attivati affinché tutti i gruppi della Camera interloquissero con i colleghi del Senato per raccogliere le rispettive proposte. Tutti i contributi pervenuti dalla Camera sono stati istruiti e votati. Molti accolti. Ricordo che, con le stesse modalità, arriverà al Senato il decreto legge fiscale».
In commissione non siete riusciti a evitare il solito assalto alla diligenza. Perché?
«No, in commissione abbiamo qualificato la manovra, approvando misure importanti: per gli enti locali, per le imprese, per gli investimenti pubblici. Non solo. C`è il sostegno alla non autosufficienza, la famiglia e la disabilità, il lavoro, e non ultime le questioni di genere. Le norme microsettoriali sono una parte del tutto residuale e, comunque, tutto ciò che è entrato ha una sua dignità».
E vero che ci sono 50 milioni da trovare?
«Assolutamente no. Tutto ciò che è stato approvato ha sostanziale copertura finanziaria».
C`è polemica sulla liberalizzazione della canapa light.
«E una polemica strumentale: basta leggere il testo per comprendere la reale portata della proposta e le sue ricadute del tutto gestibili».
Avete aumentato le accise sui carburanti nel 2021-22: anche la prossima manovra partirà col macigno clausole salvaguardia.
«Nessun macigno. Intanto abbiamo sterilizzato gli aumenti 2020 di Iva e accise per 23,1 miliardi, evitando un aggravio di spesa di oltre 500 euro per famiglia».


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