“Non sono mancati in passato gli errori e le malefatte di alcuni che hanno fatto danni”, ma un sistema di finanziamento pubblico dei partiti “è necessario per garantire loro autonomia dai grandi poteri economici”. Lo ha detto nell’Aula del Senato Luigi ZANDA del Pd intervenendo nel dibattito sul finanziamento della politica. “Un finanziamento è necessario, che lasci ai cittadini la scelta di sostenere economicamente i partiti. Non è l’ammontare a dover essere discusso quanto la relazione tra i finanziamenti e la democrazia e il rischio di una politica che non combatte sulle idee ma si è adattata al web ed ai social che presuppongono l’uso di costose piattaforme e di spin doctor. Una martellante politica di denigrazione personale e di fake news. Certo, la politica ha la grande responsabilità della mancata attuazione dell’articolo 49 ma, ciò nonostante, i partiti, i movimenti e le leghe, nel loro pluralismo, restano per i cittadini, l’unica e indispensabile forma di aggregazione e di rappresentanza intorno a una linea politica e a una domanda di partecipazione. Un finanziamento che, come oggi è previsto, lasci ai cittadini la scelta se e a chi destinare una frazione minima delle proprie dichiarazioni dei redditi, ovvero, in subordine, – ha concluso Zanda – un finanziamento che preveda il rimborso di servizi vitali per l’attività dei partiti, secondo uno schema mutuato dall’Unione Europea”.


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