“Illustre senatore Salvini,
non ho nessuna intenzione di alimentare inutili tensioni politiche.
Ho letto però una sua dichiarazione nella quale lei mi attribuisce la volontà di svendere i gioielli dello Stato italiano.
Come lei sa benissimo io non ho mai ne pensato ne detto di volere vendere o tanto meno svendere alcunché.
Sostenere il contrario, come lei ha detto, è falso.
Le scrivo ugualmente perché confido che, in una fase così tragica della nostra storia, anche lei come me possa preferire un confronto civile a una guerriglia a colpi di fake news. La questione che questa mattina ho voluto porre su un grande quotidiano nazionale è particolarmente seria. Molto presto l’Italia si troverà di fronte alla necessità di disporre di risorse ingentissime, che nessuno ci regalerà, per impedire disastrosi fallimenti e una drammatica disoccupazione, per aiutare famiglie, imprese, lavoratori, artigiani, commercianti, professionisti, operatori turistici, le cui attività sono state e sono tuttora colpite dalla pandemia del coronavirus. Serviranno tanti tanti soldi e, nelle condizioni della nostra finanza pubblica, per averli dovremo poter prestare al sistema bancario adeguate garanzie, che per esempio, potrebbero essere rappresentate dal patrimonio immobiliare pubblico. Questa è l’ipotesi che ho prospettato e che è ampiamente discutibile. Basta farlo con spirito di verità, perché dare in garanzia è cosa molto diversa dal vendere o dallo svendere. Naturalmente se lei avesse idee migliori sarebbe molto utile che lei le esprimesse pubblicamente.
Molti saluti, Luigi Zanda”


Ne Parlano