Al direttore – Ho molto rispetto e amicizia per Giuliano Ferrara, ma questa volta sono proprio in totale disaccordo con lui. Nemmeno a me piacciono i risultati del 4 marzo e anch’io considero un grave danno che nessuna forza politica e nessuno schieramento votato dai cittadini abbia raggiunto il 51 per cento. Anche a me il nascituro governo Conte non piace per nulla e penso che potrebbe diventare rischioso per l’Italia. Ma trovo molto ingiusto che, invece di dare atto al presidente della Repubblica della correttezza costituzionale con cui ha gestito la crisi più difficile del dopoguerra, lo si contesti con un impeto la cui violenza sa più di umore che di ragione. Qualcuno avrebbe potuto preferire tornare a votare piuttosto che vedere nascere il governo Conte. Ma, davanti al formarsi di una maggioranza parlamentare e in assenza di alternative, il presidente della Repubblica ha il dovere di rispettarla. Se non lo facesse la sua sarebbe una violazione del dettato costituzionale.
Cordiali saluti.
Luigi Zanda


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