“Intellettuale anticonformista e spirito critico del Novecento italiano ed europeo. Scrittore, poeta, giornalista, drammaturgo, saggista e politico, il 20 novembre di trent’anni fa moriva a Palermo Leonardo Sciascia, una delle menti più lucide e attente del ‘900”, lo dichiara la senatrice Pd Valeria Fedeli. “Raccontò le contraddizioni della Sicilia e così quelle dell’umanità intera con umorismo e un profondo senso di giustizia, sempre deluso dall’ipocrisia del potere.
Scrisse di mafia e di come combatterla, mise in luce onestà e meschinità di una società imborghesita, sonnolenta e accondiscendente di fronte ad abusi e soprusi. Mostrò la realtà così com’è: un insieme inestricabile di verità e menzogna.
Amava dire “il più grande difetto della società italiana è quello di essere senza memoria”, a trent’anni dalla morte abbiamo il dovere di ricordarlo a tutte e tutti ed in particolare di farlo conoscere alle giovani generazioni”.


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