“La Relazione programmatica sulla partecipazione italiana all’Unione europea nel 2019 redatta dal Ministro Savona si caratterizza per due tratti negativi, genericità e contraddittorietà. Sostanziale genericità nelle declamazioni e contraddizione tra obiettivi politicamente dichiarati all’opinione pubblica nazionale, orientamenti espressi nella Relazione e strumenti effettivi di attuazione”, Così il senatore Gianni Pittella, capogruppo in Commissione Politiche Europee, intervenemdo oggi in Aula.
“La Relazione 2018 del governo Gentiloni – ha sottolineato il parlamentare – disegnava una serie di strumenti prioritari cui l’Italia intendeva contribuire in questa chiave, a cominciare dal Fondo Monetario Europeo per i Paesi in difficoltà finanziaria, l’introduzione di meccanismi di capacità fiscale comune, di incentivi ai Paesi sulla base dei progressi conseguiti nell’attuazione delle riforme strutturali e l’attuazione del fondo europeo per gli investimenti strategici. La Relazione 2019 del governo Conte, meglio Salvini-Di Maio, rectius Salvini, appare invece piuttosto afona o meramente ripetitiva, senza alcun efficace sforzo di individuazione di soluzioni”. “Il sospetto, ormai la certezza, è – ha aggiunto Pittella – che ancora una volta si spari nel mucchio in Italia attribuendo ogni maleffatta all’Europa che non decide e non si assume responsabilità, si fanno fallire o mai cominciare i tavoli di trattativa in Europa e si ritorni in Italia a speculare elettoralmente sull’insuccesso”. “In sintesi, si tratta di un documento quando va bene generico, nella gran parte dei casi contraddittorio, sintesi inefficace del vaniloquio e dell’inconsistenza grillina sull’Europa, e della propaganda con tratti pericolosi della Lega”, ha concluso Pittella.


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