“Voto a favore della riforma, come già fatto nella precedente lettura e a differenza del primo voto del 2014, perché il superamento del bicameralismo paritario, che è una necessità per la democrazia italiana, avviene su basi in sostanza condivisibili. Restano naturalmente alcuni aspetti che avrei scritto in altro modo e il rammarico per non aver trovato un consenso parlamentare più ampio. Mi riferisco in primo luogo al mantenimento di un bicameralismo paritario sulle grandi questioni etiche e alla riduzione anche del numero dei deputati”.
Lo ha detto il senatore del Pd Vannino Chiti intervenendo in aula nella discussione generale sulla riforma costituzionale.
“Il Senato – ha aggiunto Chiti – mantiene una parità di funzioni sulla Costituzione e sui referendum; avrà un ruolo rilevante sul controllo delle politiche pubbliche, sulle nomine del governo, sulle politiche europee e sui rapporti con Regioni e autonomie locali.  Fondamentale per un mio voto positivo è che i consiglieri-senatori saranno scelti dai cittadini. Questo dà una legittimazione forte al nuovo Senato. Sono una innovazione importante i referendum propositivi e di indirizzo. Infine, con le modifiche intervenute per l’elezione del Presidente della Repubblica e per quella dei giudici della Corte Costituzionale si è assicurato che le maggioranze di governo di domani non prevarichino sugli equilibri fondamentali della nostra democrazia. Come di recente ha sostenuto il professor Ainis, adesso si tratta di tradurre in atti concreti queste impostazioni. In primo luogo è essenziale utilizzare i prossimi mesi per un confronto sulla legge elettorale per il Senato, in modo da poterla incardinare e procedere alla sua approvazione dopo che i cittadini si saranno espressi col referendum.  Su un altro piano, se si porrà mano all’Italicum, sarà bene aver presente che ci sono due aspetti da cambiare: la possibità di allearsi in coalizione al secondo turno di ballottaggio e una modifica nella scelta dei deputati: il sistema dei 100 capilista bloccati, che impedisce a chi non vince le elezioni di avere deputati scelti dai cittadini, non funziona”.


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