“Condivido molto della nuova versione della legge sulle unioni civili, e la voterò con convinzione, anche se dispiace che temi di questo tipo siamo costretti a porre la questione di fiducia. Non condivido però l’aver tolto per i due partner omosessuali l’obbligo di reciproca fedeltà. Per alcuni si tratta solo di una cosa simbolica, senza effetti pratici rilevanti, per altri è una scelta che differenzia bene l’istituto dal matrimonio, perché l’origine dell’obbligo di fedeltà, almeno per la moglie, si spiegherebbe con la necessità di dare certezza di paternità”.
Lo afferma il senatore del Partito Democratico Gianpiero Dalla Zuanna.
“E’ una scelta sbagliata, perché la fedeltà è uno dei valori fondanti di tutte le unioni affettive di oggi – sottolinea l’esponente pd – mentre in un passato anche recente le scappatelle (almeno quelle del marito) erano quasi date per scontate. Nelle ricerche sociali sulla vita intima, la stragrande maggioranza delle persone, in tutto l’Occidente, afferma che senza la fedeltà non ha senso un’unione affettiva. Poi non tutti riescono a rispettare questo assioma, ma questo è un altro discorso. Ciò vale anche per le unioni omosessuali moderne, che si staccano dal modello della promiscuità sessuale, spesso prevalente nel passato. Non ponendo nelle unioni civili il vincolo della fedeltà, si umiliano quelle coppie omosessuali che – spesso con fatica e tremore – cercano di costruire una storia stabile, contraddicendo il significato stesso della legge che stiamo per approvare, oltre ai principi della coppia cristiana, che proprio nella fedeltà trova il suo senso principale”.
“Inoltre non sono convinto che le conseguenze giuridiche siano poco importanti, specialmente in caso di separazioni litigiose – La soluzione, però, non è certo quella di togliere l’obbligo di fedeltà dal Codice Civile anche per le coppie coniugate… Voterò con convinzione questa legge, perché è una grande conquista di civiltà, augurandomo che in futuro il legislatore metta mano a questo punto” conclude Dalla Zuanna.
