“Una giusta retribuzione, le tutele per tutte le lavoratrici e i lavoratori indipendentemente dalla tipologia di contratto o dalla modalità di esecuzione del lavoro, la parità salariale tra uomini e donne, la qualità stessa del lavoro passano, come richiamano anche gli articoli 36 e 39 della Costituzione, da un rafforzamento ed estensione della contrattazione collettiva e da regole chiare, trasparenti e condivise sulla rappresentanza” lo dichiara la senatrice Pd e capogruppo in commissione diritti umani Valeria Fedeli. “La proposta che come senatori del Partito Democratico abbiamo presentato oggi insieme al segretario Zingaretti va esattamente in questa direzione: garantire una tutela retributiva universale attraverso strumenti che assicurino solidità alla disciplina contrattuale in modo da contrastare fenomeni di dumping e qualsiasi forma di discriminazione e corsa al ribasso in materia salariale. Una proposta seria rivolta al Parlamento, sindacati e associazioni datoriali a lavorare insieme per realizzare questo obbiettivo. A differenza di quanto previsto dal progetto del M5S che, con l’introduzione generica di un salario minimo, rischia di produrre l’effetto contrario a quello desiderato e cioè innescare una ‘fuga’ dai contratti nazionali, salari più bassi per tutti e una riduzione delle tutele soprattutto a danno di chi oggi è meno tutelato. Penso in particolare ai lavoratori della gig economy, ai quali, invece, un altro nostro ddl, a prima firma Nannicini e mia, estende le stesse tutele dei lavoratori subordinati”.


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