‘Nessuno sa che tipo di presidente della Repubblica sarà Mattarella, ma già conosciamo l’uomo e il politico che è stato fino a oggi: un impasto di mitezza e di tenacia, di equilibrio e di rigore, di sobrietà e di duttilità che appartengono alla storia e agli esempi migliori del cattolicesimo democratico italiano’. Lo dichiara in una nota il senatore del Pd Miguel Gotor. ‘Il primo atto del nuovo presidente della Repubblica – continua – è stato quello di recarsi in visita privata alle Fosse Ardeatine per rendere omaggio al mausoleo delle vittime dell’eccidio nazi-fascista del marzo 1944, proprio nell’anno in cui si celebra il settantesimo anniversario della Resistenza. E il riferimento che oggi Mattarella ha fatto a Stefano Gaj Taché, bambino ucciso a soli due anni nell’attentato alla Sinagoga di Roma il 9 ottobre 1982, è un gesto semplice e nello stesso tempo toccante perchè per troppi anni e’ stata una vittima del terrorismo dimenticata dall’opinione pubblica nazionale. I primi atti del nuovo Presidente della Repubblica – prosegue Gotor – ci inducono a guardare con fiducia al futuro dell’Italia e dei cittadini italiani. Non a caso il tratto più importante della sua elezione è stato il largo consenso che si è costruito intorno al suo nome fra i grandi elettori: un dato rilevante perché la Costituzione prescrive che il presidente della Repubblica sia anzitutto il rappresentante dell’unità nazionale. E l’unità – conclude il senatore democratico – è il prerequisito necessario per realizzare quel rilancio, non solo politico, ma anche etico-civile di cui l’Italia ha bisogno’.