‘La legge sugli stadi non è una priorità’
ITALIA NOVANTA, partiamo da qui. «Quell`anno sono diventata cittadina italiana, da allora sono cambiate tante cose: la globalizzazione, la centralità dell`Europa, l`Euro che ci ha fatto dire ciao alla Lira, questa crisi alla quale dobbiamo dare risposte». Pausa: «E poi quell`anno arrivavano i telefonini, allora non li aveva nessuno, Ora ne abbiamo tutti tre».
Primi squilli al cellulare del ministro Josefa Idem: «Scusate, sarebbe possibile richiamare più tardi: mamma è impegnata su un altro telefono». Voce maschile, è Janek, 18 anni, il primogenito. Jonas, il figlio più piccolo, di anni ne ha 12. Poco da dire: il ministro per le Politiche Giovanili ha saputo educare i suoi figli. In canoa e kayak, ha fatto 8 Olimpiadi consecutive. Tra Giochi, Mondiali ed Europei, 38 medaglie nel cassetto. Anche sullo sport sa il fatto suo. Vince, si allena e soffre, da una vita. Dà 1990 con i colori dell`Italia, prima per la Germania, dove è nata, a Goch, il 23 settembre 1964. Di sport sa «Di giovani, direi pure, visto che ho due magnifici figli. Sì, diciamo che hanno la testa sulle spalle». Restano da verificare le Pari Opportunità. «Credo che anche qui l`esperienza non manchi, basta pensare alle battaglie che abbiamo fatto per i diritti alla maternità delle atlete e ancora tante cose in questo campo sono in alto mare». Tre su tre, diamole fiducia.
E parliamo un ministro della Repubblica Italiana nato in Germania. Emozionata ministro Idem?
 «Mi tremano le mani, come ho scritto su twitter. Quindi emozionata sì, ma ministro no».
Prego?
 «Ancora no, aspettiamo lunedì, sarà il primo giorno di lavoro. Diciamo che sono scaramantica».
Strano per chi è nato in Germania, no? (Silenzio) Pronto, c`è ancora? (Nessun accenno di un sorriso)
 «Sono una sportiva, i complimenti semmai li ricevi alla fine della gara, quando ti mettono la medaglia à collo. Prima no, il governo deve ancora giurare, la gara inizia così». Senatrice Idem va bene? «Va bene».
Come ha saputo la notizia?
«Con un sms di Enrico, Letta. Poi l`ho richiamato, diciamo che pensavo di non aver capito bene cosa mi chiedeva».
Torniamo a twitter: molti italiani le ‘cinguettano’ già alcune priorità…
«Vorrei non entrare nel dettaglio, non credo sia il caso di scivolare prima ancora del giuramento. E poi l`azione di governo deve essere condivisa con il presidente e il consiglio dei ministri».
Non scivoliamo: la legge sugli stadi è una priorità? Lo ha appena ribadito anche Giovanni Malagò, suo amico e presidente del Coni.
«Non è la priorità, ne esistono anche altre. Durante la campagna elettorale ho ascoltato la gente, ovviamente anche il mondo dello sport, e so che le problematiche non mancano. Certo, appena eletta sono passata in commissione e mi sono fatta dare tut- to il fascicolo, devo studiare anche la legge sugli stadi, voglio capire le discriminanti, dove e perché si è arenata. Devo studiare, quindi altro non dico. Non improvviso».
Si dimetterà dal Consiglio Nazionale del Coni? Al suo posto entrerebbe il primo dei non eletti, Kelum Perera, nato in Sri Lanka, federazione del Cricket. Anche cosi cambia l`Italia?
«Non so che farò, o meglio non ne parlo ora».
Pari diritti: anche il presidente della Camera Laura Boldrini sottolinea la necessità di una legge sul femminicidio, quella sul Patto Civile di Solidarietà (Pacs) si è arenata. Che dire?
«Per ora nulla, ripeto: ho già parlato abbastanza e il governo del quale mi hanno chiamato a far parte non ha ancora giurato. Non fatemi dire cose che non posso dire. Sono molto emozionata, per me è solo un grande onore».
Lei, senatrice Pd, non era contraria a un governo di ‘larghe intese’?
«Sono situazioni che devono maturare, esisteva una condizione di stallo ed era un dovere della politica cercare una risposta a questo momento. Ho grandissima fiducia in Enrico Letta, parla à futuro, vedo segnali forti, nell`esecutivo ci sono sette donne e un`età media che si è abbassata». E c`è un ministro che per 8 Olimpiadi di fila ha vinto, sudato. Ha sofferto, come gli italiani. Idem, appunto.

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