“L’Aula è di varia competenza e quindi dobbiamo attenerci a quanto affermato dalle autorità sanita­rie e scientifiche, che ci allertano su un’emergenza immediata dovuta al morbillo. Mentre per il tema dell’abbassa­mento delle coperture, forse, poteva bastare anche solo un giro di vite sulla proposizione proattiva da parte dei servizi vaccinali territoriali. Ma forse si è ritenuto di dover mette­re insieme i due aspetti…». La relatrice al Ddl vaccini, Patrizia Manassero (Pd), così risponde alla domanda che con toni e modalità diverse, sia tra gli scranni parlamentari sia a livello di opinione pubblica, sottende tutto l’impianto del provvedimento. Di una cosa è convinta, però: che il decreto potrebbe avere una forte funzione di stimolo.
Su quale fronte, senatrice?
Intanto, sarebbe un risultato importante riuscire a tra­smettere una forte sollecitazione al Governo affinché, an­che attraverso il ministero dello Sviluppo economico, si possano stimolare politiche industriali che rendano dispo­nibili in commercio i vaccini monocomponenti. In questo senso, al Senato stiamo lavorando a un ordine del giorno forte o a un emendamento da inserire nelle norme finali del testo. Prescrivere per legge ciò che sul mercato, a oggi, non esiste o non è ampiamente disponibile, non ha molto senso. Ma voglio aggiungere che la funzione di pungolo del decreto non si limita a questo aspetto, pure se impor­tante…
Quali altri circuiti virtuosi potrebbero attivarsi?
L’istituzione dell’anagrafe nazionale vaccinale darà un forte contributo: dal punto di vista scientifico e statistico consentirà di ottenere finalmente puntuali e precisi; mentre i cittadini, soprattutto le nuove generazioni, potranno ave­re contezza del proprio stato vaccinale. Poiché il sistema scolastico è già completamente informatizzato, a partire dal 2019-2020 saranno le scuole a trasmettere alle Asi i nomi degli iscritti. Le aziende sanitarie invieranno di con­seguenza lo stato di vaccinazione di ciascun bambino, senza obbligare le famiglie a produrre i certificati.
Ma le Asl dispongono di risorse adeguate?
I servizi vaccinali sono attivati da tempo. Purtroppo, non e stato possibile inserire nel decreto un potenziamento del personale, di cui pure ci sarebbe bisogno, perché ciò avrebbe comportato una copertura “extra”… Del resto, già il Piano nazionale vaccinale, incluso nei Livelli essenziali di assistenza, prescriveva con il nuovo Calendario un au­mento dei vaccinandi.
L’informazione e la comunicazione alle famiglie saranno potenziate?
Le risorse restano quelle previste nel decreto: non sia­mo riusciti ad aumentarle. Starà a tutti gli operatori e alle strutture pubbliche coinvolte farsi parte attiva per comuni­care in modo adeguato con le famiglie, fin dalla nascita del bambino, per rassicurarle e portarle a una più consape­vole adesione.
Il decreto continua a essere zoppo, sul fronte comu­nicazione?
Non lo definirei così: non è investendo grandi risorse in “pubblicità progresso”, che si aumenta l’adesione vaccina­le, ma organizzando con intelligenza servizi in grado di realizzare una migliore presa in carico delle famiglie.
Le sanzioni, per quanto ridotte, andranno pagate. Chi paga è esonerato?
Il vaccino va fatto. In teoria, se l’infrazione si reitera, a ogni anno scolastico la multa viene di nuovo comminata. Le applicazioni saranno regolate da circolari, ma nessuna sanzione solleva dall’obbligo.


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