“Il Rosatellum ha un presupposto fondamentale nella sentenza della Corte Costituzionale 35 del 2017, che ricorda come i sistemi elettorali adottati per le due camere, seppure differenti, non devono ostacolare il funzionamento del governo parlamentare. Qualcuno crede che con il Legalicum o il Consultellum si darebbe al Paese la possibilità di scegliere maggioranze stabili e omogenee? Noi crediamo di no ed è anche per questo che sosteniamo il Rosatellum, anche se avremmo preferito una legge più maggioritaria”. Lo dice il senatore Giorgio Pagliari, capogruppo del Pd nella Commissione Affari costituzionali, che è intervenuto in Aula sulle pregiudiziali al disegno di legge elettorale.

“Il Rosatellum – prosegue Pagliari – viene accusato di essere incostituzionale perché non assicurerebbe né la rappresentanza, né la governabilità. E’ un esempio di benaltrismo: è sempre meglio qualcos’altro, a patto di non arrivare ad un risultato. Viene accusato di violare l’articolo 48 della Costituzione, il cui rispetto è legato ad una disciplina chiara dell’effetto del voto, in questo caso ampiamente prevista. Sulle soglie e la loro costituzionalità si è detto tutto e il contrario, ma è vero che la soglia dell’1 per cento garantisce in modo democratico che non vada disperso il voto che non raggiunge le altre soglie. Rimane la questione relativa alla previsione di coalizioni di liste, non di coalizioni programmatiche. Anche questa – conclude Pagliari – è una scelta rimessa all’autonomia del legislatore, che non confligge con la Costituzione”.

 

 

 


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