E’ una dei tre dissidenti che mercoledì verranno processati. Lucrezia Ricchiuti, alla sua prima legislatura, arriva da Monza e, come Pippo Civati – vicino di casa e di battaglie – è allergica a molte delle decisioni prese negli ultimi tempi dal suo partito.
Il senatore Esposito dice che ve ne dovete andare.
Esposito mi fa il solletico. Vale uno, come me.
Fa la grillina? Se ne va lei?
Non so cosa faranno loro: io, per la verità, non ho votato nemmeno la fiducia a Letta. Ho fatto tutta la campagna elettorale dicendo che non avremmo mai fatto un governo con il Pdl. Abbiamo fatto il contrario di quello che avevamo predicato e sono io quella che se ne deve andare? Prima aspetto il congresso, poi vediamo. Che aria tira?
Quella che ho visto ieri al Senato non mi è piaciuta. Non tanto perché ce l`avevano con noi che non abbiamo partecipato al voto, ma per l`attacco alla Puppato: un conto è se si mettono a urlare quelli del Pdl, un conto se lo fanno anche i tuoi colleghi.
Dicono che siete dei ‘fighetti’, che volete solo farvi belli con gli elettori.
Vuol dire che sanno di aver fatto una brutta figura. E te ne rendi conto quando fai qualcosa di sbagliato. Ma chi ci ha obbligato?
Letta?
Non mi è piaciuto il suo discorso. Doveva spingere Alfano a dimettersi. Invece ha addirittura trasformato la sfiducia individuale in una fiducia al governo. Ma cosa deve combinare un ministro dell`Interno per dare le dimissioni più che consegnare il Viminale a un Paese straniero e fargli rapire due persone?
Napolitano ha imposto responsabilità.
Ma cosa dobbiamo fare? Diventare tappetini? Siamo stati capaci di far dimettere la Idem solo perché era del Pd. Ho sentito il presidente Grasso dire che non si può parlare del Presidente. Vabbè che sono nuova, ma io ricordavo che non si poteva solo offendere.
Propositi per il futuro?
Macché. Qui è impossibile continuare. Non ci resta che andare a casa.