Il voto britannico sulla permanenza nella Ue è un segnale fortissimo. Dobbiamo affrontare la gravità di questo momento sapendo che sarebbe però sbagliato parlare della dissoluzione dell’Europa. L’Europa è la nostra casa e le ragioni per cui l’abbiamo voluta 70 anni fa restano immutate. In realtà l’esito del referendum britannico ha chiarito quello che sosteniamo da molto tempo: l’Europa così come è non va. L’Unione Europea non può essere solo l’Euro o politiche economiche comuni. Deve essere unione politica. Su questo l’Italia è impegnata da diverso tempo, ha indicato agli altri Stati membri un percorso che non sarà breve e non semplice ma è un disegno chiaro: di un’Europa capace di decidere e di interpretare i tempi, di muoversi come un solo Stato nella politica estera, nelle politiche di sviluppo, di formazione, di cittadinanza. Solo un investimento serio su una vera unione politica dell’Europa può essere la risposta alla crisi dell’Europa stessa.


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