Renzi deve chiarire le sue posizioni. Gli anti renziani non si limitino a opporsi
INUTILE GIRARCI TROPPO ATTORNO. SE NON SI FA – E IMMEDIATAMENTE – QUALCOSA PER RIPORTARE IN CARREGGIATA IL DIBATTITO PRECONGRESSUALE COSÌ COME SI STA MANIFESTANDO sui media in queste settimane, l`elezione del prossimo segretario (e di tutti i suoi vertici locali e nazionali) non potrà che risolversi in uno straordinario e masochistico boomerang per il Partito democratico.
Le intenzioni dí tutti sono certamente le migliori. Ma la rappresentazione – provo a semplificare come fanno i nostri militanti ed elettori – è quella di un gruppo dirigente nuovamente bloccato e appassionato soprattutto dalle proprie divisioni.
Da un lato chi sembra impegnato principalmente a coalizzarsi in opposizione al sindaco di Firenze (magari riproponendo protagonismi che smentiscono il prolungato impegno di Bersani a «far girare la ruota») e dall`altra i supporter di un Renzi amleticamente indeciso rispetto ad una decisione (segretario sì – segretario no) in cui rischia di dar l`impressione a prevalere siano tattiche di breve respiro e calcoli prevalentemente legati al proprio destino personale.
In mezzo (a farne per ora le spese) un partito sopravvissuto a mesi terribili (la sconfitta/non-vittoria, il trauma dei 101, il cambio repentino di segreteria) ma che adesso avrebbe la possibilità di sfruttare, come si è visto alle amministrative, la fase forse definitivamente calante del berlusconismo. E la crisi gravissima di un Paese che chiede una politica nuova di cui fidarsi e che comunque sembra apprezzare il cauto pragmatismo di un premier il primo espresso dai democratici – come Enrico Letta. Provo allora a formulare alle «parti» due semplici pro- Renzi deve chiarire le sue posizioni. Gli anti renziani non si limitino a opporsi poste. La prima è quella di non attardarsi su un dibattito francamente poco comprensibile oltre che in larga parte ininfluente come quello relativo alle regole statutarie chiamate, ad esempio, a decidere se il segretario debba essere automaticamente il candidato premier del Pd. L`esperienza del passato ci insegna, infatti, che la politica è più forte delle regole. E ci fa facilmente prevedere che, come già accaduto con Bersani, anche un`ipotetica segreteria Renzi non potrebbe certamente farsi scudo di una norma, rinunciando a misurarsi con ulteriori leadership emerse o consolidatesi nel campo del centrosinistra.
Il secondo invito è più direttamente rivolto al sindaco di Firenze. Al quale gioverebbe comunicare una maggior chiarezza di intenzioni e di prospettive. Per dire due cose che più di altre ci si attende oggi da lui e che sarebbero utili anche a prescindere dall`eventuale scelta di correre per le primarie da segretario. Dica con chiarezza se la sua priorità è oggi quella di impegnarsi insieme alla variegata nuova generazione di dirigenza dem a trasformare e migliorare un partito che ha un urgente bisogno di ripensare in profondità idee, «narrazioni», modelli organizzativi, rapporto con la società e che si gioverebbe moltissimo della carica innovativa e del credito di credibilità di cui lui è oggi portatore.
E poi aiuti a stroncare sul nascere illazioni e speculazioni dicendo che, segretario o non segretario, sarà lui stesso a proporre una mozione congressuale che impegni il Pd ad appoggiare lo sforzo del governo Letta rafforzandolo rispetto alle possibili «bizze» del centrodestra fino alla scadenza dei 18 mesi necessari a fare le riforme istituzionali e mettere in sicurezza l`economia.
Tutto questo aiuterebbe a sviluppare un dibattito che rimetterebbe nella sua giusta collocazione il tema della leadership, quale elemento necessario ma non sufficiente di valorizzazione e di guida di una comunità politica attraente e consapevole. Nella prospettiva di un dibattito congressuale davvero «costituente», capace di rilanciare alla prossima tornata elettorale un partito moderno e vincente: forte delle sue tante personalità e capace di parlare – finalmente in spirito di unità – il linguaggio rinnovato di una grande forza riformista e popolare al passo con le sfide del nuovo millennio.

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