‘Matteo vuole la segreteria per arrivare al governo’
«Tramite amici cacciatori mi ero procurato questa carne prelibatissima, che a me piace molto, e ho organizzato una cena con un po` di vecchi amici e compagni. Embè? Che c`è?».
 C`è che nel Pd l`hanno già ribattezzata la ‘corrente del cinghiale’. «Macché corrente, se fa notizia una cena vuoi dire che la politica non ha più nulla da dire o che i giornalisti non hanno più nulla da scrivere».
Il senatore Ugo Sposetti, ex tesoriere dei Ds, mercoledì sera è stato pizzicato assieme a una trentina di parlamentari del Pd attovagliato da ‘Pommidoro’, trattoria romana gettonatissima dalla sinistra primorepub blicana. Il gruppo era reduce da una riunione di ex Ds in cui sono volati gli stracci contro Matteo Renzi, convitato di pietra. Si racconta che al ristorante siano continuate le critiche al nuovo corso che il sindaco rottamatore vuole imprimere al Pd. Sposetti, ovviamente, nega. «Era solo questo: un vecchio zio che invitava i nipoti a cena. E non è che una cena a base di cinghiale s`improvvisa dalla mattina alla sera. Era programmata da dieci giorni. Poi, se prima o in contemporanea si tenevano altre riunioni, non lo so. A me interessava che alcuni giovani dirigenti e giovani parlamentari accettassero il mio invito».
Quindi, lei vuol far credere di aver portato a cena trenta parlamentari, tutti di area bersaniana, solo per far loro gustare la prelibatezza del cinghiale. A metà giugno. Non è un po` pesante il cinghiale alla vigilia dell`estate?
«C`erano anche le allodole».
Ok, ma sempre di corrente sanno.
«Guardi, se con quella cena abbiamo dato vita alla corrente del cinghiale, è l`unica che non è rappresentata in segreteria e non prenderà parte al congresso, quindi non c`è pericolo».
 E non avete parlato del congresso a cena?
«Assolutamente no. Era tutti lì ad apprezzare e decantare la carne e la qualità del vino, che veniva dal centro dell`Umbria».
Voi Ds cosa intendete fare al congresso del Pd?
«Non è che nel Pd noi siamo ancora fermi alla contrapposizione tra democristiani e comunisti, sennò è finita. Quello che dobbiamo fare come partito, piuttosto, è una discussione seria sul territorio e cercare di recuperare un rapporto con nostri iscritti e i nostri elettori».
Vi sentite sufficientemente rappresentati nel Pd?
 «Certo. Nel Pd si è aperta una fase di discussione, perché tutto quello che speravamo nel 2012 non si è verificato, le elezioni sono andate come sono andate e adesso si riparte. Non vedo tutta questa cagnara».
Renzi di «cagnara» ne ha fatta parecchia…
«Sì, ma ha ammesso gli errori che ha commesso durante la campagna congressuale per l`elezione del segretario, riconoscendo che anche il termine ‘rottamazione’ è sbagliato. E adesso si trova schiacciato».
 Perché?
«Perché se il governo dura, la sua ambizione di candidarsi a presidente del Consiglio viene rimandata. E quando si ripresenterà l`occasione, non è detto che lui abbia le stesse chances di oggi».
Voi antirenziani dovete fare i conti anche con la sua ambizione di guidare il Pd.
 «Macché. Lui si candida a segretario per poi candidarsi due mesi dopo alla Presidenza del Consiglio. A Renzi del partito non frega niente. Per lui è solo un mezzo per arrivare al governo».
 Però Veltroni lo ha scelto. Idem Franceschini e i ‘giovani turchi’. Persino D`Alema oggi strizza l`occhio a Renzi. Sbagliano tutti?
«Non mi interessa la scelta degli altri, perché non sto nella loro testa, quindi non esprimo un giudizio su di loro».
Renzi rappresenta un pericolo per il Pd?
«No, anzi. Quando ci sono i congressi, è battaglia. E normale. E la battaglia politica presuppone un confronto. Quando è un confronto vero, vivaddio!».
La battaglia precongressuale è già ampiamente scoppiata. Ma se Epifani ci prendesse gusto e in autunno decidesse di ricandidarsi alla segreteria?
«Non mi pare che si possa ricandidare alla segreteria, avendo superato i settant`anni».
Se non Epifani e nemmeno Renzi, chi?
«Cuperlo».
Perché proprio lui?
«Perché è intelligente, ed è il più colto».
Per molti nel Pd questo è il suo difetto.
«Sbagliano, perché secondo me Cuperlo è il più attrezzato politicamente a guidare il Pd».
Intanto al governo c`è Letta. Durerà?
«Questo governo deve recuperare il rapporto con i cittadini e soprattutto dare risposte alle famiglie italiane. Durerà, durerà. Non condivido alcune sue misure, come il disegno di legge che cancella i rimborsi elettorali, perché, se si vuole sostenere la democrazia, bisogna riconoscere che questa hai suoi costi e che il finanziamento deve essere pubblico se intendiamo garantire a tutti i partiti una pari opportunità e una maggiore trasparenza. Quindi, continuerò la mia battaglia in solitaria. Ma il governo Letta durerà».

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