Presidente Luigi Zanda, Pd, lei ha fatto sapere essere rassicurato perché Napolitano non molla.
«Il Capo dello Stato ha fatto più che bene ad annunciare che resterà al suo posto fino all`ultimo giorno perché la continuità è necessaria. È un pericolo scampato: con il governo in ordinaria amministrazione, il Parlamento eletto da poco e ancora non completo in tutti i suoi organi (dato che le commissioni per prassi vengono costituite solo dopo il voto di fiducia), con un sistema politico in difficoltà, se avessimo avuto anche le dimissioni del Presidente, avremmo avuto maggiore instabilità».
 Lungi da sciogliere i nodi…
«La stessa espressione ‘dimissioni del Presidente’ avrebbe aggravato l`instabilità del sistema».
Il tempo concesso ai saggi permetterà anche di raffreddare i toni e quindi un avvicinamento dei pàrtiti, óppure le posizioni sono destinate a restare ferme?
 «Mi limito a due osservazioni metodologiche. Primo, viene confermata l`utilità di partire dai problemi. Meno tattica e più interessi del Paese. Secondo, si ricalca la suddivisione che aveva prospettato Bersani ossia separare le riforme istituzionali dalla politica economico-finanziaria e dal rapporto con l`Europa. Anche perché le riforme costituzionali hanno bisogno di maggioranze larghe e si collocano per forza in un quadro di larghissima condivisione».
Lei ha citato Bersani. Il suo incarico esplorativo è ancora in campo o no?
«Beh, è in campo il ruolo, e il peso politico, del partito democratico. Abbiamo la maggioranza assoluta alla Camera e la maggioranza relativa al Senato. È in campo quindi il suo segretario. Bersani, non dimentichiamolo, non è un iscritto qualsiasi. È stato designato come segretario e come candidato alla presidenza del Consiglio attraverso primarie, ciascuna delle quali ha mobilitato più di 3 milioni di elettori. Il suo, democraticamente parlando, è un ruolo solido».
La mossa di Napolitano, però, di passare attraverso queste due commissioni, sembra la premessa logica di un governo del Presidente più che di un governo politico.
 «Io questo non lo so. So però che la classifica delle utilità del Paese vede al primo posto un governo politico e dopo i vari governi istituzionali, di scopo, o altre formule».
Avrà notato che c`è anche una gran soddisfazione da parte grillina. Che cosa vuoi dire?
«Che probabilmente non hanno messo a fuoco le intenzioni del Presidente. A me sembra che il Presidente stia operando per dare un governo al Paese che possa operare sulla base di contenuti seri».
Che fa, Zanda, rimarca?
 «Le dichiarazioni dei grillini mi fanno sospettare che pensino davvero che un Paese possa essere governato dal Parlamento senza un Esecutivo. Impossibile. Nessuna democrazia può funzionare con un Parlamento senza un Governo, senza dialettica tra maggioranza e opposizione, senza che la gestione della cosa pubblica non sia affidata a un Governo che abbia la fiducia del Parlamento».

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