«Il voto sull`ineleggibilità è un voto di coscienza». Luigi Zanda, presidente dei senatori del Pd, da tempo sostiene personalmente la linea dell`ineleggibilità di Silvio Berlusconi. Linea non condivisa da tutti i colleghi di partito e che soprattutto potrebbe entrare in conflitto con la necessità di un governo sostenuto dai voti
del Pdl.
Lei ribadisce la sua posizione o ha cambiato idea?
«Si figuri se mi ritiro. Sono anni che sono su queste posizioni e non le cambio certo ora».
I difensori di Berlusconi sostengono che lui non è il rappresentante legale del gruppo.
«Mi rendo conto che si tratta di norme molto vecchie e che andrebbero scritte in un modo più chiaro. Ma credo che l`interpretazione più logica sia che l`ineleggibilità
riguardi chi sull`azienda oggetto di concessione ha l`influenza maggiore, cioè chi ne ha la proprietà. E ben strano che sia ineleggibile Fedele Confalonieri e non lo sia
Silvio Berlusconi».
Pdl e Lega vorrebbero che voi accantonaste il tema, per dare il via libera a un esecutivo.
«Credo che la questione non vada messa così. Io penso che dovremmo tenere separate queste problematiche e guardarle con atteggiamento laico, attento agli interessi nazionali».
Sì, ma se il Pdl non le vuole separare, che si fa?
«Credo che si debba cominciare dalle cose da fare. E chiaro che in una condizione così difficile come quella del nostro Paese, il confronto deve cominciare
dall`oggetto del programma, come ha detto anche Luciano Violante».
Insomma, il Pd non metterà questo tema tra le priorità?
«Occorre che ci sia un atto formale perché se ne parli. Atto formale che deve essere sollevato da chi ne ha interesse, ovvero i cittadini delle circoscrizioni scelte da Berlusconi».
A quel punto il ricorso arriva alla giunta delle elezioni. E il Pd che fa?
«Ciascun componente giudica secondo le sue convinzioni. Sono questioni delicate che si decidono per coscienza. Non è una decisione politica, perché ha a che
fare con l`interpretazione delle norme».
Finora sulla questione ci sono diversi precedenti, tutti favorevoli a Berlusconi. Peseranno?
«È vero che spesso si decide sulla base dei precedenti, ma nulla è escluso e io invito a tener conto delle altre considerazioni favorevoli all`ineleggibilità. Certo, comunque
occorrono nuove regole più chiare».
Da fare insieme al Pdl?
«Quando si parla di regole del gioco, bisogna sempre cercare di approvarle con la più ampia maggioranza possibile».


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