“Gli ultimi eventi nella Regione Lazio in materia di aborto non possono essere letti in modo ideologico, perché si tratta solo dell’applicazione concreta di due leggi dello Stato: la 194/78 e la legge sull’obiezione di coscienza”. Lo dice la senatrice del Pd Laura Puppato.
“La questione è semplice – prosegue Puppato – con il concorso al San Camillo di Roma la Regione Lazio e la struttura sanitaria hanno compiuto il proprio dovere, creando le condizioni necessarie per attuare concretamente due leggi dello Stato, la legge 194/78 e la legge sull’obiezione di coscienza. Per dare attuazione al diritto per le donne alla tutela della salute e all’accesso all’interruzione volontaria di gravidanza, è necessario in un ospedale pubblico impiegare anche medici non obiettori. Mentre la legge sull’obiezione di coscienza tutela la libertà di 7 medici su 10, su tutto il territorio nazionale. Resta poi un preciso dovere delle istituzioni applicare per intero la legge 194, che prevede anche le politiche di prevenzione e il sostengo concreto alla gravidanza consapevole e alla maternità”.


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