‘Ospitare i migranti che scappano da paesi in cui non vengono riconosciuti i diritti democratici è un dovere costituzionale e per questo il governo dovrebbe intervenire subito sulle Regioni e i comuni che negano questo principio di solidarietà, come quelli guidati dalla Lega’.
Lo chiede la senatrice del Pd Laura Puppato, con un’interrogazione urgente rivolta al ministro dell’interno Angelino Alfano, sottoscritta anche dai colleghi dem Rosanna Filippin, Vincenzo Cuomo, Francesco Scalia, Pasquale Sollo, Roberto Ruta, Silvio Lai e dai senatori Vittorio Fravezzi, Lucio Romano Fausto Guilherme Longo (Aut).
‘Le Regioni guidate dalla Lega come il Veneto – spiega Laura Puppato nell’interrogazione – e i Comuni il cui sindaco è un militante del Carroccio si rifiutano di accogliere gli immigrati, contravvenendo così all’articolo 11 della Costituzione, che dispone il diritto d’asilo per chi scappa da luoghi in cui vengono negati i diritti democratici sanciti dalla nostra Carta. Dall’inizio del 2015 sono entrati in Italia 130 mila profughi, secondo le stime dell’Osservatorio sulle migrazioni e del ministero dell’Interno. Il 30% di questi sono ospitati nel Lazio e in Sicilia, con concentrazioni in grandi centri che hanno causato anche disagi e violenze. Considerato che la migrazione dal medioriente e dall’Africa non è destinata ad esaurirsi celermente, è necessario e utile garantire una più equa e spalmata ripartizione dei richiedenti asilo su tutto il territorio nazionale, anche per accoglierli in modo adeguato in condizioni più dignitose, accompagnando in piccoli nuclei la loro presenza dentro il Paese che, con tutta probabilità li avrà concittadini. Chiediamo al ministro dell’Interno di proclamare lo stato di emergenza per arrivare ad una più equa ripartizione dei richiedenti asilo su tutto il territorio nazionale e pro quota comune per comune e se non ritenga opportuno verificare la reale condizione nei comuni che non collaborano, intervenendo nei confronti delle amministrazioni che si oppongono faziosamente all’ospitalità doverosa’.

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