“Il Primo Maggio lo passerò assieme ai lavoratori di Electrolux e dell’indotto per portare la mia vicinanza a tutte le famiglie che stanno vivendo questo drammatico momento. I diritti del lavoratore stanno rischiando di tornare indietro, abbiamo bisogno di ribadire il legame insolubile tra lavoro e democrazia e bloccare sul nascere i ricatti del -o così o niente- che alcune grandi imprese vorrebbero imporre ai lavoratori italiani. Abbiamo bisogno di ripartire dalla ricerca su quale sarà la definizione di lavoro nel prossimo futuro, questa crisi, pur con i suoi drammi, deve fungere da sveglia per un paese che si era assopito e galleggiava senza dare il giusto peso all’innovazione tecnologica e sociale. Oggi dobbiamo ricercare nuove forme che, garantiscano la tutela dei lavoratori già inseriti da decenni, ma al contempo trovino la chiave per far entrare nel mercato anche i giovani, troppo spesso ai margini e costretti a contratti precari. Troppe volte invece vedo alcune forze politiche e sociali che vorrebbero lo scontro tra cosiddetti -privilegiati-, che se va bene guadagno attorno ai 1000 euro al mese, contro precari, è la tattica del divide et impera che non deve passare. Tutte le componenti devono giocare il proprio compito nell’obiettivo comune che è il bene individuale e sociale, i sindacati, la politica, ma anche le imprese. Spero che da questa giornata i vertici Electrolux e delle altre grandi aziende, ritrovino il piacere del fare impresa, dell’innovare e del cercare sempre nuovi mercati, attraverso la ricerca e lo studio di nuove metodologie di management e non facendo pagare agli operai errori strategici dei dirigenti. Spero prendano esempio dai piccoli imprenditori del Nordest che hanno ricominciato ad assumere nel primo trimestre del 2014, dimostrando come, con la buona volontà, si possa fare impresa e crescere anche in Italia” così Laura Puppato alla manifestazione nazionale per il Primo Maggio a Pordenone.

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