“Conoscere la situazione attuale e in prospettiva delle Autorità di
Sistema portuale maggiormente colpite dall’interruzione dei traffici da Suez, e aprire
subito un’interlocuzione anche con i soggetti pubblici e privati coinvolti nelle
filiere del trasporto, della logistica e dello shipping, per una valutazione
approfondita delle conseguenze e delle modalità per attutirne gli impatti”. Lo ha
chiesto in aula al ministro degli Affari esteri Antonio Tajani la capogruppo Pd nella
commissione Politiche europee del Senato Tatjana Rojc, oggi nel corso del question
time. L’interrogazione è sottoscritta anche dal capogruppo Pd Boccia, dal capogruppo
dem della commissione Esteri Alfieri e dai senatori Delrio, Franceschini, La Marca,
Malpezzi, Sensi e da Pier Ferdinando Casini, il quale ha poi replicato all’esponente
del Governo. “Alla luce di questi e di altri eventi drammatici in diversi teatri – ha
evidenziato Rojc – appare improrogabile l’assunzione di una risoluzione a livello Ue
per procedere all’integrazione europea dell’energia e della politica estera nonché a un
accordo sullo strumento militare europeo, sul suo finanziamento e sul sistema di
governance”. Illustrando le crescenti criticità connesse agli eventi nel Mar Rosso, la
senatrice ha richiamato il rischio che “le navi, una volta circumnavigata l’Africa,
puntino direttamente sui porti del Nord Europa a discapito del Mediterraneo” in specie
di Trieste, Genova e altri scali. “Un perdurante e massiccio blocco della libera
navigazione sulla rotta di Suez costituirebbe un attacco sostanziale agli interessi
commerciali strategici e alla sicurezza dell’Unione europea e – ha detto Rojc –
danneggerebbe dunque in modo pesantissimo il nostro Paese, gli altri Paesi del
Mediterraneo e non solo”. Di qui la richiesta di “avviare rapidamente consultazioni
nelle sedi internazionali dedicate alla sicurezza dei traffici marittimi e degli
approvvigionamenti di merci ed energia, anche valutando l’opportunità di specifiche
missioni diplomatiche”.


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