‘Condividiamo le parole del capogruppo Zanda che richiamandoci al senso di responsabilità ci ha invitato ad approvare in prima lettura la riforma del Senato entro il 25 maggio. È un obiettivo ambizioso su cui non solo i senatori ma tutto il Partito Democratico e la classe politica di questo Paese si gioca una grossa fetta della propria credibilità di fronte ai cittadini’. Così inizia la dichiarazione del gruppo senatori già promotori del documento dei 25.
‘Il ddl che il Governo intende presentare – proseguono – segna una forte discontinuità con il passato e indica una direzione ambiziosa da intraprendere: siamo fiduciosi che non mancheranno i tempi e i margini per emendare in maniera significativa un testo che, ad oggi, presenta alcuni margini di miglioramento: sulle funzioni del nuovo Senato e riforma del titolo V, ad esempio, si può e si deve trovare il modo di dare risposta a legittima aspirazione delle regioni di essere architrave di uno stato più efficiente e con meno burocrazia. Confermiamo la volontà di essere ‘facilitatori’ di un processo che riesca a trovare un punto di incontro con chi, in queste settimane, ha offerto un contributo significativo al dibattito: pensiamo a Vannino Chiti e a a coloro che hanno presentato un proposta da cui è sicuramente possibile trarre ipotesi migliorative del testo licenziato dall’esecutivo’.
‘Pensiamo, però – continuano – anche alle parole di alcuni senatori, come Campanella e Battista, fuoriusciti dal Movimento Cinque Stelle, che, proprio nelle ultime ore hanno dichiarato la loro disponibilità a discutere e confrontarsi su una piattaforma comune. Il punto di partenza, però, non può che essere il testo approvato in maniera unanime dall’esecutivo. E da quello abbiamo intenzione di iniziare il nostro lavoro e la nostra riflessione. Ma crediamo, allo stesso tempo, che qualunque cambiamento migliorativo non debba essere percepito come un tabù o come il tentativo di sabotare l’impianto delle riforme. E su questo punto siamo pronti a lanciare il guanto di sfida sia a Forza Italia che al Movimento 5 Stelle: noi ci candidiamo a essere protagonisti di uno storico processo riformatore che darà all’Italia istituzioni più efficienti, meno burocratizzate e con processi decisionali più snelli. A loro il compito di dimostrare che sono e vogliono essere partecipi di questo cambiamento e non solo frenatori di professione, come, purtroppo, troppo spesso appare dalle dichiarazioni che rilasciano”, concludono i senatori PD.

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