“Polemica pretestuosa quella dell’Ance nei confronti dl segretario del Pd Matteo Renzi, solo perché si è assunto l’impegno di tutelare i lavoratori delle autostrade”.
E’ quanto affermano in una nota i senatori del Partito democratico Daniele Borioli e Stefano Esposito.
“Impegno che non cancella il passaggio del sistema verso le gare per l’affidamento dei lavori – sottolineano gli esponenti pd – ma semplicemente assume l’esigenza di renderlo più graduale, per evitare ricadute negative sull’occupazione. ANCE sa bene che le promesse circa l’assunzione dei lavoratori da parte delle imprese subentranti sono promesse infondate: perché non ne esistono i presupposti di legge. Il problema sociale e occupazionale esiste tutto ed era giusto che il Pd se ne facesse carico. Peraltro, il mantenimento vincolante del 60% da portare a gara costituisce già un’importare apertura del mercato ad altre imprese e ad altri lavoratori. Infine, ergersi a paladini del “mantenimento in purezza” dei principi del nuovo codice (che ripetiamo non sarebbero comunque stravolti) richiederebbe un esercizio di coerenza su tutti gli aspetti che esso contempla, comprese questioni delicate come i subappalti e gli appalti integrati. Esercizio che non ci pare di aver ravvisato in tutti i questi mesi. Una correzione per dare maggiore tutela ai lavoratori del settore non impedirà certo alle imprese di conquistare spazi di lavoro e di nuova occupazione”.
“C’è bisogno di allargare il numero degli addetti del settore, non di sostituire chi già lavora, lasciandolo nell’incertezza per il proprio futuro” concludono Borioli ed Esposito.


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